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Non ci sono soldi
per urne cartone
pagano i comuni

Siamo alla frutta verrebe da dire leggendo la ciircolare diramata agli enti locali dalla Prefettura, in vista delle prossime amministrative in cui si comunica che gli uffici elettorali comunali dovranno provvedere all’acquisto delle urne elettorali con fondi del proprio bilancio poiché «l’amministrazione statale per evidenti esigenze di contenimento delle spese  non potrà sostenere l’onere della fornitura delle urne di cartone». In via subordinata e temporanea, raschiando il fondo del barile delle magre risorse che vanno sotto la voce “spese per consultazioni elettorali”, il Ministero potrà fornire i contenitori che servono a raccogliere le schede votate dagli elettori, obbligando, però,  gli enti locali a non danneggiarli e a restituirli. Vista l’alta deperibilità del cartone, per i presidenti di seggio e gli addetti comunali allo smantellamento degli arredi elettorali, sarà difficile conservare l’integrità delle stesse e consegnarle, seminuove, all’ufficio territoriale del governo. I comuni calabresi interessati alle elezioni amministrative del prossimo 31 maggio, di fatto, dovranno fare tesoro delle urne di cartone che possiedono e, al contempo, istruire i presidenti di seggio a mantenerle in buono stato d’uso.  Operazione ardua e per certi versi grottesca. L’intervento di recupero dei contenitori rientra nelle cosiddette economie di spesa che l’amministrazione statale ha applicato anche al settore delle consultazioni elettorali.  Nel risparmio forzato rientra anche la drastica riduzione dei supporti cartacei, il cosiddetto  “materiale poligrafo” cioè gli stampati indispensabili per la registrazione delle operazioni di voto. I verbali  delle operazioni dei seggi speciali e di quelli distaccati di sezione destinati ai comuni con popolazione inferiori ai 15 mila abitanti, sono  stati accorpati  ai modelli predisposti per i comuni superiori ai 15 mila. La stessa Regione Calabria, per effetto della riduzione dei fondi statali, alla vigilia delle ultime elezioni regionali del 23 novembre scorso, è stata costretta a stringere la cinghia dei finanziamenti. L’anno scorso per i tagli dei trasferimenti statali, in Calabria, l’ufficio elettorale ha destinato ai Comuni 1,50 euro ad elettore, 650 euro di contributo per l’allestimento di ogni singola sezione elettorale ed ha provveduto a rimborsare agli enti locali i pagamenti corrisposti a presidenti, segretari e scrutatori di seggio. Per le ultime consultazioni regionali  si è infatti registrato un taglio netto di finanziamenti: solo la metà delle risorse finanziarie stanziate per lo svolgimento delle  regionali del 2010 è stata destinata alla tornata dello scorso mese di novembre. Una stretta che è il linea con il periodo di spending review generale ma che, evidentemente, stride con l’opulenta remunerazione che viene tuttora corrisposta ai parlamentari nazionali.     

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