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Sanità, prosegue la farsa del commissario

 È una gara ad eliminazione quella per la gestionedella Sanità calabrese: due o tre giorni fa era tramontata l’ipotesi Carlo Lusenti, ex assessore della giunta regionale emiliana di Vasco Errani, quale commissario per l’attuazione del Piano di rientro, da ieri pare lo sia anche quella di Enrico Desideri, manager vicino al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e il secondo “no” si dice sia definitivo. Avanti un altro, dunque. La farsa (farsa? In realtà è un dramma) della Sanità continua ad avvitarsi su se stessa, incapace per volontà romane e debolezze calabresidi venir fuori dallo stallo in cui ha finito per infilarsi. Domani potrebbe tenersi una riunione del Consiglio dei ministri; sarà la volta buona per una decisione che porti a dare una guida sicura ad un settore così delicato? Potrebbe, ma nulla autorizza l’ottimismo; non solo perché è solo di ieri per quanto è dato saperela decisione di Desideri, consulente dell’Agenas (agenzia che affianca Regione e ministeri lungo il percorso tracciato dal Piano di Rientro), di tirarsi fuori dalla mischia, ma anche perché alla fin fine è il mini stero dell’Economia a provvedere materialmente alla stesura del decreto di nomina del Commissario ad acta. E fin qui, sull’intera vicenda, dal ministero guidato da Pier Carlo Padoan non è trapelata neanche una sillaba. È un tema delicato, quella della sanità; un tema d’una importanza capitale affrontato, in questi mesi, in modo molto approssimativo; si è guardato e le responsabilità del Governo da questo punto di vista sono enormi più agli equilibri politici che alla salute della gente, senza considerare che con le Aziende sanitarie e ospedaliere allo sbando, non solo non si garantisce ai cittadini il diritto alla salute, ma si rischia di compromettere i risultati fino qui ottenuti nel contenimento della spesa grazie ai sacrifici dei calabresi. A questo punto non si capisce perché Roma, con una soluzione che ha per le mani, estranea ai giochi della politica e quindi al di sopra di ogni sospetto, si ostini a non decidere sacrificando sull’altare di non si sa bene quali interessi i calabresi e il loro diritto alla salute. La soluzione, manco a dirlo, è quella che è attualmente sul terreno e che manda avanti la baracca nonostante il disinteresse dei poteri ministeriali, il gen. Luciano Pezzi che ha tutti i titoli per fare il Commissario (che già nel 2009 era iscritto nell’elenco degli idonei all’i ncarico di “dg”della Regione Toscana, e del resto il commissario lo ha già fatto tra settembre e dicembre scorsi), e il dott. Andrea Urbani sub commissario che potrebbe assumere l’i n c a r ico di commissario unico.

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