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Sanità, ritardo insostenibile

 Su una cosa sono tutti d'accordo, destra e sinistra: è intollerabile la mancata "normalizzazione" della gestione della Sanità in Calabria per la colpevole (e a questo punto sospetta) noncuranza del Governo Renzi. Nell'ultimo anno, da quando cioé l'allora presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti ha rassegnato le dimissioni (marzo 2014), il Piano di Rientro è stato gestito da un commissario ad acta - dunque da una figura nella pienezza dei poteri - solo dal 23 settembre al 10 dicembre, nel periodo in cui la gestione di un comparto in evidente difficoltà è stata affidata al gen. Luciano Pezzi. Una situazione insostenibile che suscita, quotidianamente, un coro unanime di proteste. Ed intanto la qualità dell’assistenza in Calabria subisce ulteriori colpi a causa del blocco del turnover e della impossibilità di mettere mano alla organizzazione della rete ospedaliera. È impossibile, infatti, dar corso a tutti quei provvedimenti per i quali serve la firma del commissario ad acta.

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