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Crisi pesche
a rischio 6 mila posti
regione sorda

Le organizzazioni datoriali Confagricoltura e CIA denunciano il grave ritardo della regione nel sostenere la crisi delle pesche e delle nettarine nonostante gli impegni assunti.  Tale situazione sta determinando il blocco delle assunzioni con la conseguente interruzione delle attività di potatura, il cui drammatico esito sarà la completa assenza di produzione per la campagna 2015. “L’intera economia di un territorio, quello della Sibaritide,  è così tristemente destinata ad un implosione, stiamo parlando di circa 6000 addetti senza lavoro e centinaia di imprese senza reddito e futuro. Una situazione drammatica – si legge nella nota -  per la quale non vi è alcuna sensibilità e attenzione da parte dell’amministrazione regionale, ad ulteriore dimostrazione di un’incapacità totale di rispondere alle tante esigenze di uno dei pochi comparti produttivi che reagisce alla situazione di gravissima crisi economica e finanziaria che ha colpito il nostro paese. Si evidenzia inoltre come la Regione e l’Assessorato all’Agricoltura fossero a conoscenza della problematica da Luglio scorso ma, come sempre accade, si è lasciato trascorre il tempo senza interessarsi realmente alla risoluzione, almeno potenziale, del problema sollevato.  L’intervento richiesto, è giusto ribadirlo, era indirizzato non già alla campagna peschicola, oramai terminata, bensì a sostenere i costi necessari per garantire le prossime campagne, attraverso la concessione di un prestito ponte tramite Fincalabra. Non esistiamo solo come bacini elettorali a ridosso delle elezioni, siamo aziende che hanno sempre operato e continueremo a farlo perché realmente rappresentiamo il territorio imprenditoriale sano e che produce, peccato che la Regione continui a non capirlo”. 

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