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Calabria, 4 giorni al voto
ancora polemiche Ncd-Fi

urne elettorali

La Calabria è ormai a 4 giorni dal voto, ma la strana campagna elettorale che si sta giocando, con uno scontro tutto interno a quello che una volta era il centrodestra, non accenna a diminuire. Anzi. Ogni occasione è buona per gli esponenti del Nuovo centrodestra e di Forza Italia per polemizzare tra loro, apparentemente più impegnati a cercare di costituire una posizione di forza in vista di un eventuale riavvicinamento futuro piuttosto che a cercare di vincere le elezioni. Polemiche interne che sembrano andare a tutto vantaggio del candidato di centrosinistra Mario Oliverio, che continua nel suo giro per la Calabria libero dall'incombenza di rispondere agli attacchi degli avversari e libero di presentare la propria proposta politica per il dopo elezioni. L'appello al voto cattolico è così diventato l'occasione per il candidato presidente di Ncd-Udc Nico D'Ascola per lanciare l'ennesima stoccata ai berlusconiani, accusati di avere "barattato per un niente i valori della famiglia", con Forza Italia che "ha fatto marcia indietro sulla tutela della famiglia facendosi dettare la linea da Luxuria: sì ai matrimoni gay, si alle adozioni di bambini da parte dei gay". Ha addirittura usato un termine caro alla nomenclatura della vecchia Unione Sovietica, il coordinatore regionale di Ncd, il sen. Antonio Gentile, che ha bollato i dirigenti forzisti calabresi di essere un "Politburo che confonde la politica con le questioni personali e punta unicamente a conquistare qualche seggio elettorale". L'unico della vecchia coalizione che "punzecchia" Oliverio è Giuseppe Scopelliti. Il governatore uscente, dimessosi dopo la sospensione seguita alla condanna per abuso e falso subita per quando era sindaco di Reggio Calabria, fuori dalla competizione elettorale, partecipando ad una manifestazione, ha detto senza mezzi termini che con lui candidato "non ci sarebbe stata partita". Anche Scopelliti, pur senza citarli, non ha però lesinato critiche agli esponenti di Ncd, partito di cui formalmente fa ancora parte ma da cui è lontano ormai anni luce. A tirarsi fuori dalla polemica ci ha provato Altero Matteoli, incaricato da Forza Italia di provare a riunire il vecchio centrodestra che marciava unito sotto l'insegna del Pdl. "Questo francamente - ha detto - non va bene". Tuttavia anche lui non ha risparmiato una stoccata agli "amici"-avversari: "Resta però il fatto che sono due a poter vincere, Oliverio o Ferro. Chi vota Ncd, praticamente vota Oliverio".

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