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La regione non paga
si profila collasso
allarme Confindustria

Strade invase dai rifiuti e circa duemila lavoratori senza salario. E' quello che si rischia in maniera concreta nei prossimi giorni a causa dei mancati pagamenti da parte della Regione Calabria alle aziende che operano nella filiera della raccolta e smaltimento dei rifiuti, che vantano crediti maturati ormai da molti mesi e che hanno raggiunto dimensioni non più sopportabili.Questo l'allarme lanciato dalle principali imprese delle regione riunite presso Confindustria Cosenza con il Presidente di Confindustria Calabria Speziali ed i Presidenti delle Associazioni degli Industriali calabresi Cuzzocrea, Gentile, Lucente, Mazzuca e Rossi."Il Consiglio Regionale non poteva chiudere in maniera peggiore la legislatura. Facendo venire meno il numero legale al momento della discussione e del voto relativo alla problematica inerente il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti ha confermato indifferenza e scarsa attenzione verso i problemi reali preferendo imboccare la direzione della deresponsabilizzazione e del rinvio".E' quanto si legge nel testo del documento messo a punto al termine della riunione tra gli imprenditori interessati ed i vertici della Confindustria calabrese. "Saremo costretti a fermarci - hanno dichiarato i rappresentanti delle aziende - perché a fronte dei tanti crediti vantati e per i quali non si intravvedono tempi certi nella liquidazione, abbiamo assunto altrettanti impegni nei confronti dei nostri lavoratori, dei fornitori e del sistema bancario che si dice impossibilitato a sostenerci oltre gli attuali limiti delle esposizioni raggiunte da tute le  nostre imprese. Basterà che una sola delle aziende interessate attivamente nella filiera si fermi, per rendere vano il lavoro di tutti ed i tanti sforzi compiuti dalle imprese, dalle amministrazioni più illuminate e dai cittadini in direzione del recupero virtuoso dei rifiuti che ha consentito, in poco tempo, di passare dalla media del 15% riscontrabile nel 2011, ad oltre il 50% della fase attuale".Il paradosso è che l'allarme e l'ennesima emergenza arrivano mentre nelle case dei calabresi stanno arrivando gli avvisi di pagamento della TARI, la tassa sui rifiuti, una stangata che mette a dura prova la pazienza dei cittadini. 

 

 

 

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