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Padre Fedele, indagato
pm che lo ha accusato

Il sostituto  procuratore della Repubblica di Cosenza Claudio Curreli ed il giudice per le indagini preliminari dello stesso tribunale Francesco Branda, sono stati iscritti  nel registro  degli indagati  dalla Procura di Salerno dopo  una denuncia presentata  da padre Fedele Bisceglia, l'ex frate condannato  in primo e secondo grado a 9 anni e 3 mesi  per violenza sessuale ai danni  di una suora. Domani è prevista l'udienza a carico dell'ex frate davanti ai giudici delal Corte di Cassazione. I due magistrati, secondo quanto si è appreso a Cosenza, sarebbero indagati per abuso d'ufficio. La vioenda riguarda  un'indagine avviata  dopo la denuncia  della suora che aveva riferito di essere stata  violentata anche a Roma da quattro persone. Indagine  condotta  dalla squadra  mobile di Roma e coordinata  dal pm Curreli- adesso  sostituto procuratore  a Pistoia- in quanto  connessa a quella di padre Fedele. L'inchiesat  era stata poi archiviata. A firmare l'archiviazione, secondo padre Fedele, era stato, nel 2010, Branda  che, nello stesso periodo , era giudice  nel collegio che stava processando in primo grado l'ex sacerdote. Padre Fedele, che nel 2012, dopo il processo d'appello, aveva  inviato  il suo esposto anche al Csm, al Presidente  della Repubblica ed al Ministro della Giustizia, lamentava il fatto  che gli atti di quella archiviazione non erano confluiti  nel processo a suo carico. La vicenda  era stata oggetto anche di una memoria presentata  ai giudici  d'appello  dai legali  di Padre Fedele, gli avvocati Eugenio  Bisceglia e Franz Caruso. " Duole ravvisare - avevano scritto i legali- che è stata disposta l'archiviazione di un procedimento aperto, comprensivo di più sottofascicoli, in chiara, evidente e dichiarata  connessione a quello per cui è parola, ma mai acquisiti a quest'ultimo. D'altro canto, non ci meraviglia che ciò si anella realtà accaduto, posto  che le risultanze  istruttorie esperite hanno dato tutte esito negativo, conseguendone una provata inattendibilità delle dichiarazioni della suora che palesemente ha deposto il falso". La stessa memoria è stata allegata da Padre Fedele alla sua denuncia. Dell'iscrizione del magistrato e del giudice nel registro degli indagati è stata  formalmente  informata anche la Cassazione. (Ansa)

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