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Tentato furto e fuga
far west in presila

Tentano d'investire il maresciallo dei carabinieri, poi sfrecciano ad alta velocità nelle strade principali di Trenta, dove pochi minuti prima un corteo nuziale a piedi aveva raggiunto la chiesa. Rocambolesca mattinata nel comune presilano ormai bersaglio di furti continui. A dare l'allarme sabato scorso, una donna di Scalzati (frazione di Casole Bruzio) che uscita in giardino ha visto quattro uomini scavalcare la recinzione. La signora ha cominciato ad urlare, ma i malviventi non si sono lasciati intimorire. La donna allora si è diretta verso il cancello principale dell'abitazione che dà sulla strada ed ha chiesto aiuto ai vicini che accorsi hanno messo in fuga i malintenzionati. Secondo tentativo di furto in meno di una settimana nella stessa casa, dove al mattino restano da soli la mamma ed un giovane disabile. Non a caso sul citofono qualcuno ha lasciato un segno, un numero che è proprio il 2. Sul posto sono giunti tempestivamente i carabinieri che hanno ascoltato la vittima del tentato furto. Una manciata di metri più avanti, un'altra donna dalle telecamere esterne alla propria abitazione nota il movimento sospetto di quattro persone e lancia l'allarme. Gli uomini dell'Arma si spostano, viene segnalata un'auto sospetta, il comandante dei carabinieri della stazione di Pedace, Riccardo Lupinacci si avvicina e chiede agli occupanti la golf nera parcheggiata all'ingresso del paese, i documenti. La risposta è in una partenza a razzo che per un caso non investe il militare. Poi l'inseguimento. Si tratterebbe di una banda di bulgari che, incuranti dei passanti si lanciano a folle velocità nel centro storico di Trenta, parte della carreggiata occupata dalle macchine in sosta per un matrimonio, ne urtano qualcuna, lo specchietto retrovisore si frantuma imbattendosi in una ringhiera. E' panico tra gli abitanti. L'auto fa perdere le tracce. Le forze dell'ordine hanno deciso di intensificare i controlli. La gente ha paura. Non si è sicuri in casa propria, si temono incursioni in pieno giorno. Ormai si è prigionieri delle abitazioni che non si vogliono lasciare incustodite

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