Tutto si può immaginare, in Calabria tranne di fare un tour nei depuratori. La situazione è ben nota. Troppi gli impianti obsoleti, malfunzionanti o incompleti, tanti quelli sottoposti a sequestro per anomalie e irregolarità. L’inquinamento del mare, ahinoi, è una costante che accompagna le estati calabresi. Ma per fortuna ci sono anche delle eccezioni, comuni che rispettano le regole, e quindi possono aprire gli impianti a visitatori e turisti. E’ il caso di Bonifati sul tirreno cosentino. Qui il depuratore colletta quasi al 100% i reflui fognari, come dice il sindaco Mollo “I liquami vengono conferiti al 95% all’impianto di depurazione di ultima generazione. L’acqua non viene immessa in mare in zona di battiglia, ma a distanza di 1,6 km dalla costa alla profondità di 30 mt. Il restante 5% fa capo a case sparse e piccole frazioni periferiche il cui smaltimento è a loro carico’. Tra i visitatori a sorpresa anche l’europarlamentare calabrese dei 5 Stelle, Laura Ferrara. Sta facendo dei blitz negli impianti della regione. Dopo Gallico, eccola a Bonifati. Ma qui per fortuna trova un impianto efficiente. ‘La situazione calabrese sul fronte depurazione – dice – è tragica. Eppure ci sono tanti fondi europei che non vengono utilizzati nonostante siamo da morzo sotto infrazione’. Già i fondi europei, quelli che a Bonifati sono stati utilizzati, al meglio, è il caso di dire, per la realizzazione del depuratore, esempio virtuoso di project financing.