"Un fenomeno fraudolento, come quello dei cd. “Falsi braccianti" deve essere sottoposto all’accertamento giudiziario delle responsabilità soggettive, come non può che essere combattuto e condannato dalla politica e dalle forze sociali. Ciò nonostante, tale fenomeno, non può diventare - sul versante amministrativo - una indistinta rappresaglia da parte della pubblica amministrazione verso centinaia e centinaia di veri operai agricoli che hanno svolto e svolgono lavori di evidente natura agricola. Gli uffici della pubblica amministrazione competenti, hanno il dovere di accertare, correggere e garantire, sulla base di regolamenti esistenti e procedure amministrative celeri, responsabilità, inadempienze, e tutele sia nei confronti della parte datoriale, ma soprattutto nei confronti di braccianti agricoli veri o che come tali sono stati utilizzati". E' quanto chiede la UIL di Cosenza. "Quello che sta succedendo su alcuni territori della provincia lascia a dir poco perplessi quanti, come il sindacato, si pongono quotidianamente l’obiettivo di garantire diritti e tutele alle fasce economicamente più deboli della popolazione. Centinaia di nuclei familiari del versante ionico cosentino, infatti, in queste settimane stanno vivendo forti disagi a causa della mancata erogazione, da parte dell’Inps, delle prestazioni di sostegno al reddito in agricoltura, nonostante ci sia stata regolarmente la prestazione lavorativa. La UIL e la UILA di Cosenza, considerando la questione di evidente interesse sociale e dichiarandosi immediatamente disponibili ad incontri istituzionali, rivolgono un accorato appello al Direttore Provinciale dell’Inps affinchè, con uno sforzo collettivo delle strutture amministrative dell’Istituto e nell’ambito delle regole codificate (es. circ. Inps 126 e protocolli sottoscritti in altre province), si possa giungere in tempi rapidi all’erogazione delle indennità ai veri lavoratori agricoli aventi diritto".
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