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Dissequestro porto
procura ricorre

foto gazzetta del sud

La storia infinita del porto di Amantea. Dopo il dissequestro disposto dal tribunale del Riesame che ha accolto il ricorso del comune nepetino contro il provvedimento della procura di Paola emesso il 23 giugno scorso, ecco che si apre un nuovo capitolo. Il procuratore Giordano ha deciso di presentare ricorso in Cassazione. Dunque, si va avanti sul fronte giudiziario a colpi di sentenze e di ricorsi. Per il capo della procura paolana le irregolarità, le violazioni, le anomalie, le illegalità nell'area portuale sono evidenti e mettono a rischio la sicurezza della struttura e l'incolumità di chi vi opera. "Non è una questione formale, ma sostanziale - dice Giordano - sono validi i pressuposti che hanno portato ai sigilli. Innanzitutto è su area demaniale, manca il collaudo definitivo, non sono state fatte negli anni le opere di completamento e messa in sicurezza, l'imboccatura rappresenta un pericolo e non ultimo il comune non ha riscosso il canone dai diportisti e pescatori da anni per oltre tre milioni di euro. Come può una procura far finta di niente. Dobbiamo aspettare che succeda un incidente, una tragedia per renderci conto che questa infrastruttura non è a norma? la nostra attenzione è un atto dovuto, ma è anche la sollecitazione a che si operi nella legalità. Stiamo verificando anche la situazione di altri porti del circondario. I pescatori e i diportisti devono capire che ci muoviamo anche nel loro interesse". 

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