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Crac Veolia, “tesoro”
della Regione

  Nuovo colpo di scena nel settore (in crisi) dei rifiuti. Questa volta le novità arrivano dalla Liguria ma hanno dirette conseguenze in Calabria. O meglio potrebbero averle. La Corte d’Appello di Genova ha bocciato il concordato presentato dal colosso francese Veolia che da queste ha gestito a lungo il sistema denominato “Calabria Sud” (comprendente gli impianti di Crotone, Rossano, Reggio Calabria, Siderno e il termovalorizzatore di Gioia Tauro). Dopo due anni di tira e molla giudiziari (con due domande di concordato presentate) la “Gestioni Ambientali”, società satellite di Veolia, si avvicina verso il fallimento. Anche se le speranze non sono perse per il gruppo francese che è fuggito a gambe elevate dalla Calabria. Ma per la Regione, subentrata al commissario straordinario del settore, si apre una speranza per quei 132 milioni di euro chiesti alla società ed esclusi dal concordato fallimentare. I commissari giudiziali di Veolia avevano escluso quelle risorse perché «non conosciute e contestate». Allora si era trattato di un vero e proprio pasticcio burocratico: i crediti il commissario li aveva resi noti agli organi del Tribunale ligure di La Spezia a ridosso dell'udienza ma non li aveva neppure notificati a Veolia che quindi aveva dichiarato di non conoscerli.

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