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Lady Matacena verso Reggio

È disperata Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena in carcere a Marsiglia per aver favorito la latitanza e la distrazione all’estero del patrimonio del marito. In attesa del rientro in Italia, che avverrà oggi, ieri sofferente più che mai si è sfogata al telefono con la figlia Francesca, l’unica persona con la quale la legge le ha consentito di colloquiare. Come ci ha confermato l’avvocato Bonaventura Candido, informato dalla figlia di lady Matacena, la donna sta attraversando un periodo di particolare sofferenza. Piange e si dispera, conta i minuti del rientro in Italia: «Intanto la signora Rizzo non può parlare con i difensori, non ha accesso al conto corrente interno alle carceri dove è reclusa per soddisfare anche una semplice esigenza personale. Ad oggi non ha invece nemmeno la possibilità di acquistare un pacco di biscottini». Dal resoconto di familiari e difensori tutto le è vietato, tutto le è impossibile da oltre una settimana. Da domenica 11 maggio quando in arrivo da Dubai è stata bloccata a Nizza e spedita nelle carceri francesi in attesa dell’udienza di estradizione. Da nove giorni Chiara Rizzo sarebbe al buio: «Aggiungete che non conosce nulla delle accuse che le vengono contestate, le ragioni per cui è stata arrestata, e non parlando la lingua francese (seppure la comprende perfettamente) ha difficoltà anche a relazionarsi con il personale penitenziario. Lei vuole soltanto rientrare in Italia per chiarire la propria posizione in questa vicenda ed invece non può parlare nemmeno con i suoi legali nonostante i cinque giorni siano già trascorsi». Arriverà in Italia oggi, Chiara Rizzo. Primo passaggio alla frontiera di Ventimiglia e in serata arrivo a Reggio Calabria. Destinazione carcere. Intanto è scontro tra il gip di Reggio (il magistrato che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Amedeo Matacena, Claudio Scajola e delle altre sei persone arrestate per la fuga all’estero dell’ex parlamentare “azzurro”), e i difensori di Chiara Rizzo. Per gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi «sarebbero gravemente compresse le garanzie fondamentali al diritto di difesa posto che il mancato rientro in Italia sin da domenica sera (11 maggio) non è in alcun modo imputabile alla Signora Rizzo».

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