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Spremere biondo tardivo
l'oro giallo calabrese

Serve una ripartenza, un ritorno intelligente alla terra ed alle tradizioni. Sopravvivremo, soprattutto noi in Calabria, all'abbandono ed all'emigrazione delle nuove e prossime generazioni, soltanto se riusciremo ad invertire rotta, attraendo il maggior numero di ospiti nel mercato dei turismi, facendo loro consumare i nostri prodotti. Senza scorciatoie. Non ci sono altre strade. O ce ne occupiamo o soccomberemo. – E' quanto ha ribadito il presidente della 4° commissione regionale ambiente, Gianluca Gallo, intervenendo alla Festa del Biondo Tardivo a Trebisacce, promossa dall’Amministrazione. “Negli ultimi quarant’anni – ha proseguito Gallo - abbiamo però perso la bussola, commettendo un errore complessivo: quello di inseguire altre strade, dimenticandoci ed in molti casi cancellando i nostri marcatori identitari, in ciò non aiutati da una classe dirigente e politica che dovrebbe su questo ammettere le proprie responsabilità per avviare una consapevole inversione di rotta”. Il sindaco Francesco Mundo ha sottolineato come la tutela dei prodotti e di quello che Carlo Petrini definisce il “ritorno alla terra” vada di pari passo con la tutela pubblica del paesaggio dall’abusivismo edilizio e da tutte le fonti di inquinamento contro i quali l’Esecutivo locale è impegnato. “Non possiamo accontentarci – ha incalzato il Fiduciario Slow Food Pollino –Sibaritide, Lenin Montesanto -  – di fare la festa del biondo e poi non esigere nei bar di Trebisacce di trovare spremute di questa speciale arancia autoctona pregiata invece della lattine delle multinazionali prive di succo di qualsiasi arancia!”. 

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