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Sant'Onofrio attonita, le parole del Vescovo

Malumori e tensioni sono i sentimenti vissuti nel giorno di Pasqua a Sant'Onofrio. A turbare la festa della resurrezione di Cristo è stata la decisione di annullare, per la prima volta nella storia del paese, la processione dell'Affruntata in segno di protesta contro la decisione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che aveva affidato alla protezione civile il trasporto delle statue contro le infiltrazioni della 'ndrangheta. La delusione che in qualche momento si è tramutata in tensione era palpabile già un'ora prima della messa che è stata celebrata dal vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo. All'esterno della chiesa di Maria Santissima delle Grazie i carabinieri e la polizia hanno presidiato la zona. Tutto però si è svolto senza particolari problemi. Durante la messa un diacono ha avuto un malore ed è stato soccorso e portato in ospedale per accertamenti. Al termine della funzione religiosa la gente si è scambiata gli auguri con una stretta di mano e un abbraccio.

"Questa messa non è stata preceduta dal rito dell'Affruntata. Voi avete voluto che ciò avvenisse, in un certo senso mi dispiace perché questo rito rappresenta per la vita di una comunità un momento molto bello". Lo ha detto il Vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, nel corso dell'omelia pronunciata durante la messa di Pasqua a Sant'Onofrio. "Ma la Pasqua - ha aggiunto - è resa più bella e solenne, e meno spettacolare ma più espressiva e cosciente, dalla presenza del vostro vescovo tra voi. Sono qui per esprimervi la mia vicinanza in un momento così sofferto, la mia solidarietà per quello che è stato deciso in qualche modo a vostro danno. Sappiamo bene che l'Affruntata non è uno spettacolo che può essere messo in scena da chiunque, anche dall'esterno della comunità. Non si tratta di trovare degli attori che possono essere sostitutivi. E' un momento intenso, di gioia, che esprime allo stesso tempo, un profondo senso religioso nel popolo cristiano che certamente non può essere turbato da calcoli mafiosi. La comunità ha diritto di essere rispettata da tutti". Il pensiero del presule va "anche alla gente di Stefanaconi che sta vivendo la vostra stessa sofferenza. Oggi, però, sarà una bella giornata, malgrado tutto. La legge deve tutelare l'ordine pubblico del vivere civile, la Chiesa ha il vangelo e la sua legge è la misericordia ed il perdono, come ci ha insegnato Gesù. Buoni e cattivi, Dio ci aspetta tutti. Non basta essere cristiani, bisogna esserlo nei comportamenti e nella ferma volontà a seguire Gesù. Non tutti lo fanno malgrado il Cristo sia morto in croce e risorto anche per loro".(ANSA).

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