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Cozze non tracciabili
sequestrati 50 Kg

Alle prime luci dell’alba  il nucleo ispettivo sulla pesca dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro, impegnato nell’attività di contrasto alla vendita di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione, ha rinvenuto all’interno di un furgone in transito sulla strada statale 283, ricadente sul territorio di Acquappesa , 50 Kg di cozze, suddivise in 17 sacchetti da circa 3 chili, di dubbia provenienza e prive di qualsiasi tipo di indicazione od etichetta. Il  conducente del furgone è stato sanzionato per 2.000 euro, le cozze sequestrate smaltite nei  fondali da parte dall’equipaggio della motovedetta CP851. Le disposizioni di riferimento sulla produzione e vendita dei molluschi bivalvi quali i mitili (le cosiddette cozze) sono molto precise in materia  di igiene per gli alimenti di origine animale. In particolare è necessario che i molluschi bivalvi si siano sviluppati soltanto in acque marine classificate dalle Asl di tipo “A” (le più pulite), affinchè possano essere consumati anche senza passare dagli appositi centri di depurazione. Altrimenti il prodotto può essere immesso sul mercato solo a seguito di depurazione. Inoltre in alcune aree marine la forte presenza di idrocarburi e metalli pesanti nell’acqua determina un consistente “bioaccumlo” nei tessuti del bivalve, che neanche i centri di depurazione possono eliminare.

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