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Il Consiglio “stretto”
tra dimissioni e Consulta

  L'annuncio delle dimissioni del governatore Giuseppe Scopelliti, all'indomani della sentenza di condanna a sei anni per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, arrivano alla vigilia di un importante appuntamento. Domattina, infatti, è prevista la riunione del Consiglio regionale che dovrà avviare la discussione sulla modifica dello Statuto della massima assemblea legislativa, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il sistema di voto con l'elezione di 40 consiglieri. Lo Statuto dovrebbe prevedere il passaggio a 30 scranni a Palazzo Campanella, ma per farlo occorrono due delibere (in base a quanto prevede la Costituzione), adottate a maggioranza assoluta dei membri, approvate a distanza temporale di due mesi una dall'altra. Facendo i conti questo complesso iter potrebbe concludersi prima dell'estate. Ma il percorso non si concluderebbe se Scopelliti si dimettesse subito (già da lunedì per esempio), dal momento che non appena arriverebbero le sue dimissioni il presidente Francesco Talarico, entro dieci giorni (vedasi regolamento interno di Palazzo Campanella), dovrà obbligatoriamente convocare il Consiglio che sarebbe automaticamente l’ultimo della legislatura (nel caso di sospensione per la Legge Severino, invece, nessuna decadenza è prevista per i consiglieri regionali).

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