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“Vecchia Guardia”, le
donne si difendono

  Alcuni saranno sentiti nella giornata di oggi a Brescia, visto e considerato che sono stati fermati in quella città. Sono tutti accusati, a vario titolo, di aver fatto parte dell’associazione di tipo mafioso denominata ’ndrangheta, nelle articolazioni territoriali del mandamento “tirrenico” - secondo l’ipotesi degli investigatori - delle due distinte cosche degli Zappia e Cianci- Maio-Hanoman, operanti a San Maritino, frazione di Taurianova, e zone limitrofe, nonché di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Da quel che è emerso sin qui, le tre donne sentite ieri hanno, nel corso del lungo interrogatorio, contestato le accuse loro mosse, respingendo ogni addebito. L’avv. Romeo, al termine dell’esame, ha chiesto la revoca della misura cautelare, e il Gip, dopo aver acquisito il parere contrario della Procura, si è riservato la decisione. Sulla vicenda si è registrato un intervento del Cids, il Comitato interprovinciale per il diritto alla sicurezza di Reggio Calabria guidato da Demetrio Costantino. In questo documento si legge: «L’indagine sulla “Vecchia guardia” e l’arresto dei presunti responsabili per l’azione estorsiva, anche grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Russo, dimostrano come ancora, soprattutto nelle campagne, la criminalità sia ampiamente presente».

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