Avremmo voluto non ritrovarci per l'ennesima volta a dover dire "E MO' BAST!", basta al degrado sociale, etico e morale che attanaglia la nostra dolce/amara terra da ormai troppo tempo. Alcuni sostengono che "siamo nati così, che è scritto nel nostro DNA" e perciò è questo il nostro destino. "E mo' bast", basta anche con queste banalità, con questi luoghi comuni. A meno di un mese dalla barbara uccisione di Cocò ci ritroviamo a dover fare i conti con la nostra coscienza, coscienza di tutti noi che adesso vuole dire "e mò BAST!". Dopo il barbaro omicidio di don Lazzaro a Cassano cresce l’indignazione. In campo i giovani “Patrioti Briganti” che per l’8 marzo hanno organizzato una marcia che partirà alle ore 9:00 da Lauropoli per arrivare al comune. “Basta alla rassegnazione, all'assuefazione e all’ indifferenza che sono i più pericolosi cancri sociali. Vogliamo far sentire la nostra voce affinché ciascuno si senta in dovere di volerci mettere la faccia. È finito il tempo delle fiaccolate silenziose, è arrivato invece il momento opportuno per gridare la nostra indignazione. Non abbiate paura di essere derisi, sminuiti, ridicolizzati perché è consuetudine sentirsi ripetere la solita frase " tanto non serve a niente”. Vogliamo essere per un giorno sull’onda della cresta mediatica non per i morti ammazzati ma per il coraggio di rivendicare la nostra identità di cassanesi onesti. Non chiamateci utopisti, chiamateci pure sognatori e sapete perché? Perché solo sognando il proprio riscatto culturale lo si potrà realizzare concretamente! Chi non lo sogna neppure è destinato a rimanere nell'oblio per sempre!!!