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Lanzetta, metterò a frutto
la mia esperienza di sindaco

Robe manteau nocciola, abito scuro, stivali e filo di perle: il neo ministro per gli Affari Regionali, Carmela Lanzetta, ex sindaco "contro" di Monasterace, simbolo dell'impegno delle donne calabresi contro la strapotere e l'infiltrazione delle cosche della 'ndrangheta nella pubblica amministrazione per accaparrarsi appalti e commesse, è salita così stamane al Quirinale per la cerimonia del giuramento del nuovo Governo. Lanzetta ha riservato poche parole ai cronisti ma ha ribadito di aver appreso solo all'ultimo momento di essere stata prescelta come ministro del nuovo Governo Renzi. "Non me lo aspettavo, è una cosa un pò incredibile ed è vero che l'ho saputo solo cinque minuti prima" che Matteo Renzi "leggesse la lista dei ministri", ha confermato il neo ministro, dell'area Civati, al termine del giuramento al Quirinale. Ieri infatti Civati, appena resa nota la lista dei ministri, era rimasto sbalordito dalla notizia ed aveva attaccato Renzi. "E' un momento bello e difficile", ha confessato oggi il neo ministro agli Affari Regionali. Ed ha aggiunto: "Ho collaborato con Graziano Delrio all'Anci. Ho fatto una gran bella esperienza da amministratore locale - ha aggiunto - In questi sette anni ho appreso molto e lo metteremo a frutto". "Cercherò di mettere a frutto gli anni passati nell'amministrazione locale. Spero - ha concluso - di poter fare del mio meglio". Dopo il Consiglio dei ministri, Lanzetta non è passata al ministero per gli Affari Regionali ed ha fatto ritorno in Calabria. Del resto, il suo predecessore, l'ex ministro per gli Affari Regionali e da oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, che le passerà le consegne, è lo stesso che l'ha chiamata al telefono per comunicarle la nomina e di cui è amica da molto tempo. Non è quindi difficile ipotizzare che Lanzetta sosterrà con determinazione l'approvazione in Parlamento del Ddl Delrio, attualmente all'esame del Senato, per "svuotare" di poteri le Province, istituire le Città metropolitane e favorire Unioni e fusioni dei piccoli Comuni. Tra i "temi caldi" che eredita il ministro, il decreto legge per garantire ai Comuni le stesse risorse nel passaggio dall'Imu alla Tasi. Il provvedimento, che era stato promesso dal Governo Letta, avrebbe dovuto essere già in vigore ma la caduta del Governo ne ha reso impossibile il varo. Dovrebbe tuttavia essere tra i primi atti del nuovo Esecutivo.

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