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L’appello del
padre di Fabiana

  Fabiana, 16 anni, è stata ferita a coltellate e poi bruciata viva. Il padre, Mario Luzzi, ha affidato alla “Gazzetta” alcu - ne sue amare riflessioni, frutto della terribile esperienza vissuta. «Il 97 per cento degli autori di crimini orribili compiuti contro le donne non si pente. E rischia, dopo aver scontato la pena, di uccidere altre donne. Credo – ag - giunge Mario Luzzi –che vi siano troppa libertà e troppo buonismo in Italia verso chi fa del male e poca attenzione verso chi, al contrario, vive rettamente osservando le regole della comunità. C’è poca considerazione per chi subisce delitti tanto gravi e subisce lutti così devastanti. Chi uccide, infatti, non va a dormire per sempre in un loculo come è accaduto alla nostra Fabiana. Chi mette al mondo un figlio lo fa con il più grande amore che possa esistere e quando subisce la sua morte è destinato a convivere con un dolore eterno. Il dolore – aggiunge – raggiunge me, mia moglie e le mie figlie tutte le mattine, ogni sera, non ci lascia mai...». Il papà di Fabiana lancia perciò un appello alle Istituzioni e al Parlamento. Un appello che viene dal cuore e che molti italiani oggi sembrano condividere. «I legislatori – dice – modifichino le leggi perché ci siano pene certe che scoraggino quanti potrebbero compiere atti violenti contro le donne».

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