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Latitante catturato
in Spagna

  Era fuggito lontano, si nascondeva in Spagna, per non sentire addosso il fiato degli sbirri italiani che da anni gli davano la caccia. Era diventato un fantasma con la faccia ormai sbiadita, ingiallita dal tempo. L’ultimo ordine di cattura nei suoi confronti era stato emesso dal gip di Cosenza, Giuseppe Greco, l’otto marzo del 2006 per una rapina a una gioielleria cittadina che fruttò un bottino importante, 300mila euro circa. La Procura guidata da Dario Granieri aveva individuato gli autori ma il napoletano riuscì a dileguarsi evitando la galera. Ma l’arresto di Carlo De Rosa, 43 anni, alias Carlo De Rose oppure ancora Alessandro Canale (di un anno più giovane alle precedenti identità utilizzate per sfuggire ai controlli), di Napoli, era stato disposto, un mese prima, anche dal gip di Castrovillari, Anna Maria Grimaldi, sempre per reati predatori, la sua specialità. Una rapina progettata alle Poste di Morano e un’altra tentata alla filiale del “Credito cooperativo di Tarsia”di San Marco Argentano. De Rose è stato catturato dalla polizia spagnola in collaborazione con l’interpol. E il 28 novembre è stato estradato su richiesta della Corte d’appello di Napoli per scontare una condanna a 12 anni per rapina. Pena che ha cominciato a scontare nel carcere di Rebibbia.

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