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La sanità calabrese
esce dal tunnel

  La Calabria esce dal ghetto delle Regioni inadempienti nel fornire i livelli essenziali di assistenza (Lea) e si presenta ai tavoli romani (venerdì ne è previsto uno con Agenas) con un nuovo sub commissario «gradito» ai ministeri affiancanti, il commercialista romano Andrea Urbani, portatore di una visione «meno ospedale- centrica». Assente «per motivi di salute» l’altro sub commissario, gen. Luciano Pezzi, ieri Giuseppe Scopelliti affiancato da Urbani e dal dg reggente del Dipartimento Salute, Bruno Zito, ha annunciato che la Calabria ha superato la soglia di criticità nella erogazione dei Lea in cinque importanti settori: l’assistenza protesica, il percorso nascita, le cure primarie, l’implementazione dei percorsi diagnostici e terapeutici, il rischio clinico, mentre permangono criticità rispetto ai “flussi informativi” in alcune prestazioni come i vaccini pediatrici. «Si era creato un grande allarmismo fomentato dal centrosinistra - ha commentato Scopelliti - sulla vicenda dei Lea. Oggi abbiamo la certezza che siamo tra le Regioni adempienti, vedremo a che cosa si appiglieranno i nostri detrattori». Si è anche parlato della Fondazione Campanella, per la quale si stanno valutando due soluzioni completamente nuove e diverse dalla prevista costituzione di una società in house per i dipendenti in esubero.

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