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L’ex boss e il
“corpo riservato”
delle ‘ndrine

«Il «corpo riservato». Si chiamerebbe così la struttura in grado di “sistemare” le questioni più spinose senza ricorrere necessariamente alla violenza. Una sorta di “spectre” della ’ndrangheta capace di contare su “cellule” annidate ovunque e pronte ad interagire per depotenziare, per esempio, magistrati troppo zelanti. È stato il pentito Francesco Oliverio, capo del “locale” di Belvedere Spinello, “signore” mafioso di San Giovanni in Fiore e“padrone”della ’ndrina di Rho, a svelarlo al pm antimafia di Genova Massimo Arena. «Quando sequestrerete o confischerete beni dovete stare molto attento perché ve la faranno pagare ma non vi attaccheranno militarmente...». Il collaboratore accenna perciò all’esistenza del «corpo riservato» mettendo sull’avviso il magistrato. E che possa esistere una sorta di struttura parallela, segretissima ed efficace, la Procura di Reggio Calabria l’ha ipotizzato nel gennaio del 2012 quando con l’arresto d’una serie di presunti estortori attivi nell’area compresa tra Bova, Africo e Palizzi, depositò una intercettazione illuminante. Il colloquio tra uno degli arrestati e la moglie, risalente al 2007. L’uomo parlava della esistenza degli «invisibili» un gruppo di mafiosi con addentellati nelle Istituzioni.

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