Sul tetto della clinica per difendere il posto di lavoro. E' la protesta di trenta dipendenti (gli altri garantiscono i servizi) della struttura sanitaria "Madonna della Catena" di Laurignano. 150 dipendenti, 150 famiglie che da più di un anno lottano per non finire sul lastrico. Questa volta il dissenso è nei confronti dell'azienda sanitaria provinciale di Cosenza. La Regione avrebbe infatti garantito un accreditamento di 9 milioni e 200 mila euro. L'Asp invece parla di cifre diverse, esattamente la metà, ossia 4 milioni e 700mila euro. Un problema non da poco così come l'accreditamento senza il quale non possono essere firmati i contratti. Dunque ancora incertezza sul futuro del personale che- ricorda la Cgil- non ha subito tagli dopo l'emergenza. Crisi superata grazie a due imprenditori che hanno manifestato l'intenzione di rilevare il presidio sanitario mantenendo i livelli occupazionali e potenziandone l'offerta con l'assunzione di medici specializzati. Si è dunque in una fase di rilancio. Laurignano ricomincia e sogna di poter ottenere l'unità spinale,sarebbe l'unica a sud. Ambizioni frenate dall'Asp. Così la risposta dei dipendenti nons i è fatta attendere. Resteranno sul tetto, ad oltranza, fino a quando non arriveranno buone notizie.