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Sangue infetto,
lo Stato pagherà

La sentenza tanto attesa. Mentre continuano le indagini della Procura di Cosenza per far luce sulla morte del pensionato rendese, Cesare Ruffolo, che è avvenuta all’ o s p e d ale dell’“Annunziata” per una trasfusione di sangue infetto, rimbalza dal cuore del vecchio continente una notizia destinata a suscitare reazioni e conseguenze. Lo Stato italiano dovrà infatti pagare gli indennizzi alle persone infettate da trasfusioni di sangue o da prodotti da questo derivati. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Dovrà quindi essere versata a tutti gli infettati l’indennità integrativa speciale prevista dalla legge 210/1992. I giudici hanno infatti accolto il ricorso di 162 cittadini italiani, tutti contaminati da virus contratti dopo trasfusioni di sangue o emoderivati negli anni 80 e 90. Queste persone non erano riuscite a ottenere dallo Repubblica italiana una rivalutazione annuale della parte complementare del risarcimento stabilito. Secondo le stime diffuse ieri saranno circa sessantamila gli ex degenti che beneficeranno della decisione assunta dai giudici europei. Lo Stato dovrà pertanto elargire una ingente somma.

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