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Sporcizia, degrado e
topi nel conservificio

  Olive sott’olio, peperoni e melanzane sott’aceto, tutto prodotto fra sporcizia e topi. È lo scenario disgustoso che si sono trovati davanti ispettori sanitari e carabinieri quando sono entrati nella fabbrichetta di Via Leone in contrada Richetti martedì mattina. Le conserve confezionate in modo a dir poco dubbio erano destinate alle nostre tavole, per condire pizze o insalate fredde, o per fare sughetti per la pasta. La fabbrica è stata chiusa, i locali e le attrezzature sequestrati, e la titolare denunciata alla magistratura per una serie di reati che riguardano la sicurezza alimentare. A cominciare da quello di commercio di sostanze destinate all’alimentazione pericolose per la salute pubblica. La segnalazione ai carabinieri è arrivata dall’Asp che si occupa anche del controllo di alimenti e bevande prodotti e venduti in tutta la provincia. Nel laboratorio di Via Leone tutto avveniva «in dispregio delle più comuni norme d’igiene e sicurezza alimentare ». E secondo quanto sostengono ispettori sanitari ed investigatori, i prodotti conservati non erano locali. Sotto sequestro sono finiti 180 fusti da circa 200 chilogrammi ciascuno, con dentro semilavorati di peperoni, melanzane e olive in salamoia, 11 sacchetti di pane grattugiato da circa 10 chili ciascuno, e diverse scatole di olive nere provenienti da paesi esteri con etichetta in lingua straniera. Durante la perlustrazione tecnici e militari hanno visto anche un topo che s’aggirava indisturbato nel locale fatiscente.

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