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Spiaggia libera troppo
stretta, due donne
finiscono alle mani

 Un fazzoletto di spiaggia “libera”, così stretto che, per tirarlo da una parte all’altro, si rischia di spezzarlo o di rimanervi incastrati. Potrebbero affiggervi il cartello di “proprietà privata” tanto è il nesso che collega molti bagnanti al concetto stesso di arenile: delimitato dall’inizio del mese il posto più ambito, quasi a sfiorare l’acqua salata con un piede mentre si sta distesi sul proprio telo, in molti pensano che sia meglio lasciarvi ombrelloni conficcati nella sabbia, tavolini e sedie per presidiare la zona, incuranti dell’ordinanza che impone di lasciare del tutto libera la spiaggia. Succede che qualcuno, con pazienza, cerchi un posticino per stendersi e fare un bagno in santa pace, senza scendere in polemica. Capita, però, che talvolta saltino i nervi e, complice anche il caldo, dalle semplici parole si passi, dopo, ai fatti, o – è il caso di dirlo – alle mani. Come accaduto ieri mattina, attorno alle 10, a Cittadella, quando una signora, di origini calabresi ma residente al nord, facendosi largo tra la folla, avrebbe scovato un buco sulla spiaggia libera per mettere l’asciu - gamano. Uno slalom che fa tendenza nelle due settimane d’ago - sto, le più affollate – ieri l’arenile era più congestionato per il passaggio della tradizionale processione di San Francesco. La donna, stando a quanto raccontano alcuni bagnanti, avrebbe, però, notato di aver fatto male i calcoli: tra gli ombrelloni, per lei non c’era posto. Conveniva domandare alla sua “vicina”di sdraio una cortesia: «Potrebbe spostare la sua roba? Tra palette e secchielli, se fa un bel mucchietto, potremmo starci bene tutti?», avrebbe chiesto a una giovane madre di Cosenza. Dapprima richieste e risposte cortesi. Poi, tra il vociare e il sole cocente che aguzzano i nervi, le due sarebbero passate a parole grosse. Un alterco a cui hanno assistito molti bagnati, tanti con indifferenza. Gli stessi che nel giro di pochi minuti si sarebbero trovati a dover dividere le due signore, che nel frattempo erano passate alle mani: graffi e schiaffi che tanti sussulti – e chiacchiere – hanno creato. Una delle due –a quanto pare dalla salute cagionevole per seri interventi a cui è stata sottoposta negli anni – sarebbe caduta, dopo uno strattone, sulla sabbia. Per poi svenire. E mentre si formava un capannello di persone, pronte a schierarsi e a fornire la propria versione, le donne si sarebbero ritrovate al pronto soccorso.

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