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Naufragio catamarano
procura apre inchiesta

naufragio catamarano

All’inchiesta avviata dalla capitaneria di porto di Cetraro, sul naufragio del catamarano che il 9 agosto scorso si è incagliato tra gli scogli a Diamante, si affianca ora quella aperta dalla procura di Paola dopo che il proprietario dell’imbarcazione ha presentato formale denuncia chiamando in causa il comune di Diamante e la stessa capitaneria di porto. Alla base dell’esposto il mancato aggiornamento delle carte nautiche. Su quelle attuali e che avrebbero tratto in inganno il diportista sembra  risulti ancora il vecchio porticciolo che di fatto non esiste più da 4 anni, cancellato dai lavori per il nuovo porto. Dunque, si profila una lunga battaglia giudiziaria. Il catamarano, del valore di circa 300 mila euro il nove agosto mentre sulla zona imperversava un temporale ed era in corso un black out su tutto il litorale costiero, improvvisamente è andato ad impattare contro una scogliera, salvati in extremis i tre occupanti, prima che il natante calasse a picco.  In un primo momento si era parlato di manovra sbagliata, ma oggi l’ipotesi, almeno secondo il proprietario del mezzo nautico è ben diversa. Saranno le indagini della procura e della guardia costiera a fare luce su quella che è stata definita una tragedia sfiorata. 

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