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La Corte dei Conti
pressa la Regione Calabria

«Non v’è traccia nella documentazione trasmessa e né si rinviene riferimento alcuno agli esiti dei controlli previsti dalla legge regionale in questione»; per questo si delibera la «restituzione dei “rendiconti” e della relativa documentazione di accompagno in quanto le sostanziali carenze di cui in motivazione non consentono l’avvio della procedura di controllo spettante alla corte ». Questi sono alcuni dei passi più importanti della delibera della Corte dei Conti, sezione di controllo, sui rendiconti dei Gruppi politici presenti nel Consiglio calabrese. I giudici contabili non hanno potuto verificare le scritture, così come disposto dalla nuova normativa, in quanto i documenti trasmessi presentavano carenze per le quali non è stato possibile procedere alla verifica di tutte le voci. Per questo hanno dato tempo al presidente dell’assise regionale di spedire nuovamente tutti i documenti, rimandando indietro quanto era stato già inviato. Un altro capitolo, quindi, si è aperto sulle spese dei gruppi di Palazzo Campanella. Dopo la bufera giudiziaria per i rimborsi folli degli anni passati con l’indagine ancora in corso, adesso è partito un nuovo fronte contabile anche se gli aspetti non sono direttamente collegati tra essi.

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