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Data alle fiamme
l’utilitaria di
un finanziere

 Vige il massimo e più assoluto riserbo sull’incendio dell’utilitaria di proprietà di un sottufficiale della Finanza, in servizio presso la locale Tenenza. Il fatto è avvenuto qualche notte fa, ma solo ieri è trapelato da fonti attendibili e non ufficiali. Una circostanza davvero rara, in queste montagne dell’Altipiano che non ha precedenti nella cittadina “capitale della Sila”. Per come appreso, l’utilitaria, una Lancia tipo Ypsilon, è stata avviluppata dalle fiamme in piena notte, quando era parcheggiata sotto la casa del finanziere, sita nel periferico quartiere dell’Olivaro e tutto farebbe propendere che si sia trattato di un incendio doloso. Dunque, un atto intimidatorio ai danni di uno stimato maresciallo delle Fiamme gialle che in città opera da oltre un decennio. Si tratta di un esperto di diritto tributario e di una “colonna portante” della Tenenza florense, alla cui direzione da qualche giorno è stato designato dal Comando provinciale bruzio il luogotenente Antonio Bartucci, subentrato al pari grado Giovanni Antonio Argirò destinato a Roma. Ma chi vuole “fermare” l’opera di questo “servitore dello Stato”, originario di Napoli, laureato al prestigioso ateneo partenopeo in Economia e Commercio, e specialista in materie fiscali-finanziarie e antievasione? La Finanza, com’è ormai noto a tutti, soprattutto in questi ultimi anni di crisi, è impegnatissima a “scovare” evasori, truffatori e quanti con sofisticati marchingegni e magagne cercano di eludere il fisco, impoverendo uno Stato che per troppo tempo ha “garantito” tutto a tutti. Adesso, però, c’è da rispettare nella sua interezza la legge: come paladino supremo e a garanzia di uno Stato democratico e repubblicano, pronto a premiare i contribuenti onesti e colpire, invece, chi lo Stato intende “sfruttarlo” per i propri egoistici tornaconti. Ed in questa direzione, in ottemperanza alle direttive che pervengono dal dicastero delle Finanze e dai Comandi regionali e provinciali, s’è mossa sin qui la locale Tenenza. Sempre con riservatezza, professionalità, e rispetto verso chi lavora e “onora” i tributi nelle sue più angolate sfaccettature. Il sottufficiale preso di mira da qualche malfattore, sempre riservato, irreprensibile, preparato e colto, realmente schivo e, forse, un po’ timido che non vuole mai apparire, presumibilmente ha “toccato” gli interessi di qualche disonesto della città o chissà dell’hinterland. Atteso che la giurisdizione della Tenenza di San Giovanni si allarga sino a oltre gli abitati del lago Cecita e arriva ai tanti comuni che circondano il Savuto, come Piano Lago, Mangone, Marzi, Piane Crati, Cellara e Figline Vegliaturo. Come dicevamo sulla notizia c’è il più totale riserbo e dalla Tenenza non trapela alcunché. Tuttavia, da fonti attendibili, le Fiamme gialle a livello interprovinciale hanno già avviato un’indagine a tutto campo per assicurare alla giustizia gli autori, o l’autore, del criminoso incendio e venire a capo, eventualmente, del o dei mandanti. Del caso si sta occupando la Procura della Repubblica di Cosenza, guidata da Dario Granieri.

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