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Gratteri agli studenti:
la scuola un progettificio
ndrangheta solo i capi ricchi

nicola gratteri

Con una scuola diventata definitivamente un progettificio, violentata da scelte politiche nazionali errate, fatte da tutti i governi, senza più attenzione alla didattica, con insegnanti visti e trattati come degli sfigati e sotto la cappa quotidiana di trasmissioni spazzatura, ci ritroviamo oggi con studenti, adulti e professionisti che ignorano la storia, la geografia e la lingua italiana. Con più conoscenze forse, ma con meno cultura. Perché non conviene diventare ‘ndranghetisti? Perché solo i capi sono ricchi. L’Università? Meglio lasciarla se non si supera il 20. Carriera politica? Sono più utile da magistrato, non saprei fare lo schiaccia-bottoni a comando. Sono questi alcuni dei passaggi dell’intervento del procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, nel convegno organizzato dal Club Rotare International Corigliano-Rossano-Sybaris a cui hanno partecipato tantissimi studenti delle scuole superiori. Prima – ha detto il magistrato – gli insegnanti erano considerati e vissuti come dei portatori di valori. Oggi vengono visti come degli sfigati, soprattutto dai più giovani, drogati dalla società dello spettacolo e dell’emulazione conformista e materialista. Gli insegnantii italiani, tra l’altro, sono i meno pagati d’Europa. A scuola non arrivano col SUV da oltre 50 mila euro, magari come il delinquente locale, ma con una piccola utilitaria! La scuola paga i danni di scelte errate fatte da tutti i governi che si sono succeduti. I cosiddetti tagli lineari, che spesso colpiscono proprio la scuola e la cultura, in tanto ci sono in quanto la politica non ha il coraggio di entrare nel merito. Ma è la stessa famiglia, i genitori spesso col senso di colpa, che, in questa involuzione, hanno una pesante corresponsabilità. La nostra generazione può considerarsi fallita – ha scandito con amarezza – perché non siamo stati in grado di lasciare alle nuove generazioni una società migliore di quella ereditata. Le università – ha aggiunto – sono finanziate in base ad un meccanismo perverso, sulla base del maggior numero di iscritti. Il 30 di una volta equivale oggi a 25, il motivo è chiaro. Ecco perché – prosegue il magistrato rivolgendosi agli studenti – se non andrete oltre il 20, come voto, lasciate subito, cambiate, fate altro. Ci sono tante terre incolte e c’è tanto da fare ed inventarsi. Senza avere paura della raccomandazione – precisa rispondendo ad alcune sollecitazioni dal pubblico. Perché per i figli di nessuno ci sono tantissime occasioni, la ricetta è studiare, seriamente e sempre. D’altronde – ha concluso – non è affatto conveniente diventare ‘ndranghetisti. Non lo è da nessun punto di vista. Tanto meno dal punto di vista economico. Solo i capi sono ricchi, tutti gli altri, se vivi, restano dei garzoni e braccati a vita”.

 

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