I 2.812 resti, in particolare frammenti ossei, ritrovati all'interno di un tombino ''sono da identificare in Lea Garofalo''. Lo ha spiegato in aula l'antropologa e patologa forense Cristina Cattaneo, consulente della procura nel processo d'appello sull'omicidio della testimone di giustizia, sequestrata e uccisa nel novembre del 2009. Secondo la consulente, le condizioni dei resti ossei ritrovati ''sono perfettamente coerenti'' con il racconto reso dal pentito Carmine Venturino.
Caricamento commenti
Commenta la notizia