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Data alle fiamme l’auto
di un carabiniere

La notte scorsa a Corigliano è stata data alle fiamme l'autovettura di un carabiniere, parcheggiata sotto casa del militare. Il fatto è di notevole gravità poiché non era mai accaduto nulla del genere finora, ma si registrarono anni fa minacce ad un maresciallo dell’Arma, che faceva servizio a Corigliano, finito nel mirino della criminalità organizzata, costretto poi per lungo tempo a lavorare sotto scorta. Quanto accaduto ieri, sembrerebbe non avere, al momento, alcun legame con la criminalità organizzata, ma resta comunque di gravità inaudita. I fatti si sono svolti nella tarda notte di ieri a Corigliano Scalo, quando improvvisamente alcuni rumori e l’odore acre della plastica bruciata ha fatto capire subito che si stava bruciando un’auto. Appena la gente del posto si è affacciata per capire cosa stesse accadendo si è capito che si trattava della vettura di un carabiniere che presta servizio presso la Compagnia di Corigliano. Immediatamente sono stati chiesti l'intervento dei vigili del fuoco di Rossano e degli stessi militari dell'Arma di Corigliano che, giunti sul posto in pochi minuti, nulla hanno potuto fare comunque per salvare la macchina, una Alfa Romeo 159, dalle fiamme. La vettura purtroppo è andata completamente in fumo e non era coperta da assicurazione. I militari hanno avviato immediatamente le indagini del caso cercando di capire fin da subito in quale ambiente possa essere maturata una simile decisione e se ci fossero state recentemente delle minacce a carico del collega vittima dell'attentato. Chiaramente sugli sviluppi della vicenda c'è il massimo riserbo anche perché l'accaduto è evidentemente doloso e gravissimo. Durante la stessa notte i carabinieri di Corigliano hanno controllato tutto il territorio per cercare di trovare segni o elementi che potessero dare fin da subito una svolta alle indagini che, comunque, continueranno alacremente anche nei prossimi giorni. Al momento i carabinieri di Corigliano si sono stretti attorno al collega, vittima di questa intimidazione, anche come segno di solidarietà verso una persona che svolge un lavoro per il bene della comunità nella quale vive egli stesso e che, pur non essendo impegnato in indagini a rischio o svolgendo mansioni che potessero esporlo facilmente a minacce o rischi del genere, è stato colpito da un fatto di gravità inaudita. La cosa chiaramente mette a rischio l'intera famiglia perché in un territorio dove la presenza criminale fa sentire pesantemente il suo peso come quello coriglianese, anche se ancora non ci sarebbero elementi a dimostrarlo, potrebbe esserci il rischio di ulteriori minacce. Al momento tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti che non escludono alcuna pista e nei prossimi giorni è possibile che ci sono già sviluppi. Resta comunque l’amaro in bocca per un fatto grave compiuto ad una persona che svolge il suo lavoro e che già solo come danno economico incide notevolmente anche sulle difficoltà che ogni famiglia affronta ogni giorno e, a maggior ragione in questo periodo di difficoltà e ristrettezze economiche.

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