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Talarico assicura:
«Chi ha sbagliato pagherà»

  Franco Talarico difende il Palazzo dagli attacchi scatenati dallo scandalo sui rimborsi dei gruppi regionali finito nel mirino della magistratura. Il presidente lo fa con un intervento dai toni forti, prendendo la parola in apertura della seduta che segna l’esordio in Consiglio regionale di Gabriella Albano e Tilde Minasi, subentrate ai dimissionari Pietro Aiello e Antonio Caridi, eletti al Senato nelle recenti Politiche, e quali rappresentanti del Pdl vanno a infoltire le quote rosa in un’Aula che fino a ieri registrava la sola presenza della vice presidente della Giunta Antonella Stasi. Talarico affronta con coraggio le polemiche al vetriolo degli ultimi giorni: «Sia chiaro – sostiene – che chi ha sbagliato pagherà. Ma non si può generalizzare». Il presidente del Consiglio regionale accompagna l’invito a non fare di tutta l’erba un fascio a una sensazione positiva: «Siamo con le carte in regola e la dimostrazione è negli atti che abbiamo condiviso prima di tante altre Regioni coinvolte negli scandali sui costi della politica». E a tal proposito sottolinea che la Calabria si è mossa su binari opposti rispetto al Lazio «dove con leggi e provvedimenti sono stati gonfiati i costi della politica, mentre noi abbiamo portato la spesa per il Consiglio regionale da 79 a 62,5 milioni e destinando i risparmi a finanziamenti e investimenti nel sociale, nelle politiche della famiglia e per l’occupazione giovanile». Sui particolari dei rimborsi pubblicati dai giornali Talarico ha manifestato amarezza ma, allo stesso tempo, ha ribadito piena fiducia nella magistratura. È seguita la puntualizzazione di Giuseppe Bova, ex Presidente del Consiglio regionale nella scorsa legislatura, che ha rilevato nell’intervento di Talarico «alcune imprecisioni». Bova ha definito affermazioni non veritiere quelle riguardanti i tagli alle spese del funzionamento del Consiglio che Talarico ha definito senza precedenti nella storia del Consiglio regionale: «Nella passata legislatura – ha ricordato – a parità di spesa, il numero di consiglieri aveva raggiunto la quota di 50 e nonostante ciò furono reperiti circa 7 mln di euro destinati a finanziare stages dei giovani laureati calabresi». Su decisione della Conferenza dei capigruppo è stato rinviato alla prossima seduta il “question time”. Una breve sospensione si resa necessaria a seguito della richiesta del capogruppo Pdl Giampaolo Chiappetta di inserire all’odg un progetto di legge «assolutamente necessario – ha affermato –inerente la cessazione dello stato di emergenza del settore rifiuti». Richiesta sulla quale il capogruppo Pd Sandro Principe ha chiesto un’attenta verifica «per analizzare la possibilità di poter legiferare oggi o rinviare a una prossima seduta». Giuseppe Giordano (Idv) ha chiesto che la verifica avvenga in Commissione o in un’apposita seduta del Consiglio da dedicare alla gestione del sistema dei rifiuti in Calabria. L’assessore Pugliano ha sostenuto «l’urgenza di definire il passaggio delle competenze dall’Ufficio del Commissario per l’emergenza rifiuti al Dipartimento ambiente». Il progetto di legge è stato approvato a maggioranza.

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