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Rossano, la furia
del racket

L’«anonima incendi » torna a colpire. Il capannone di un’azienda che si occupa della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, posto all’estremità della zona industriale di Sant’Irene, proprio al confine con il comune di Corigliano, è stato dato l’altra notte alle fiamme. I nastri trasportatori, i mezzi di carico e scarico, i camion per il trasporto, nonché un paio di autovetture sono andati completamente distrutti. Difficile rinvenire tra i cumuli di cenere quelle che erano soltanto due giorni fa le pile di cassette di legno, sbriciolatesi sotto la furia devastante delle fiamme. Anche perché, molto probabilmente, proprio la presenza di quel tipo di legname leggero ha alimentato e “aiutato” a espandersi il fuoco che poi, levandosi in alto, ha completamente avvolto l’edificio. Per spegnere l’incendio è stato necessario l’intervento massiccio di diverse squadre dei vigili del fuoco, giunte dai distaccamenti di Rossano, Trebisacce e Rende e dal Comando di Cosenza. Ingentissimi i danni subiti dall’azienda che rischia adesso di rimanere chiusa per sempre. Nessun dubbio sulla più che evidente matrice dolosa degli accadimenti. Alle forze dell’ordine il compito di far luce sul grave attentato.

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