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Sisma nel Pollino
Paura e danni

Alla fine, lo sciame sismico in corso da oltre due anni sul Pollino, si è rivelato per quello che era, malgrado la cautela ed in alcuni casi anche le smentite di molti: l'annuncio, cioé, di una forte scossa di terremoto. Che è arrivata all'1.05 della scorsa notte, con una magnitudo di 5.0, interessando vari centri della province di Cosenza e di Potenza. Lo sciame sismico un 'merito' però l'ha avuto: preparare soprattutto psicologicamente la gente alla forte scossa e come affrontarla, attenendosi alle regole di buon comportamento che occorre applicare in questi casi. Perché un terremoto può provocare tanti problemi, ma altrettanti può determinarne il panico che può diffondersi tra la gente e che è proprio quello che occorre evitare. 

Da registrare soltanto un morto a Scalea, un anziano di 84 anni, colpito da infarto. Per il resto non ci sono stati neppure feriti. Il lavoro di preparazione della popolazione al grande evento sismico in questi due anni è stato svolto con cura dai sindaci dei centri del Pollino interessati dallo sciame, con in testa quello di Mormanno, Guglielmo Armentano. Perché buona parte del centro abitato proprio di Mormanno è collocata su una faglia che determina una continua situazione di emergenza. Armentano, percependo la gravità della situazione, ha subito disposto lo sgombero dell'ospedale di Mormanno. I pazienti hanno subito pochi disagi perchésubito ricollocati in altre strutture. A Mormanno, inoltre, dove è stata disposta la chiusura delle scuole, così come a Castrovillari, la storica Cattedrale è stata dichiarata inagibile. A Laino Borgo, invece, è stata disposta l'evacuazione di una casa di riposo che ospitava decine di anziani A Mormanno, così come in tutti gli altri centri colpiti dal sisma, la paura è stata in ogni caso tanta, ma la capacità di tutti, cittadini in primo luogo ma anche sindaci ed operatori del sistema di protezione civile, è stata quella di non trasformare l'inevitabile timore di tutti in panico. Ed il primo a riconoscerlo è stato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che di primo mattino si è precipitato a Mormanno per rendersi conto personalmente della situazione. 

"A Mormanno e negli altri centri interessati dl sisma - ha detto Gabrielli - la risposta è stata ottima. Quando accadono fatti come questi la gente, solitamente, dà addosso in primo luogo ai sindaci. Qui, invece, la loro risposta è stata improntata a grande efficienza". Gabrielli ha dato atto in particolare al sindaco di Mormanno della "massima trasparenza" con cui ha gestito la vicenda dello sciame sismico apprezzando la sua iniziativa di pubblicare sul sito del Comune tutto il carteggio tra il Dipartimento della protezione civile e la Commissione grandi rischi". Lo stesso sindaco Armentano, appena il 2 ottobre scorso, aveva lanciato un ulteriore allarme con una comunicazione al Dipartimento della protezione civile in cui sottolineava "lo stato di disagio" della popolazione del suo paese, "tanto che molta gente - aveva aggiunto - preferisce trascorrere le notti in auto". Il Capo della protezione civile è stato chiaro, comunque, quando ha dichiarato, suscitando un po' di sorpresa tra gli amministratori locali, che "in base alla legge vigente non ci sono le condizioni attualmente per dichiarare, a causa del terremoto sul Pollino, lo stato di calamità nazionale. C'é stato - ha aggiunto - solo un morto per infarto, nessun ferito, e quella che si registra è una serie di criticità ad edifici pubblici e privati. In ogni caso la situazione è stata affrontata bene ed adesso occorre riparare i danni".

 Gabrielli ha rivolto al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, i complimenti per come è stata affrontata la situazione di emergenza e la risposta di Scopelliti è stata che "i buoni risultati ottenuti sono il frutto del lavoro svolto insieme dalla Protezione civile regionale e dai Comuni" e che "adesso occorre avviare un Tavolo col Governo centrale per programmare la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici e privati. Un lavoro - ha aggiunto Scopelliti - che la Regione Calabria da sola non può affrontare". In serata è stato fatto un primo bilancio dei danni nel corso di una riunione presieduta dal Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro. Undici abitazioni del centro storico di Mormanno sono state dichiarate inagibili e le famiglie, di conseguenza sfollate, sono state ospitate nella palestra allestita dal Comune. A Laino Borgo sono state dichiarate inagibili due case e due chiese. Resta l'inagibilità per il duomo di Mormanno. I tecnici che hanno partecipato alla riunione hanno precisato che si tratta solo di prima dati parziali e che per avere un quadro completo bisognerà attendere la conclusione delle verifiche.

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