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Rischio sismico
nelle scuole

 

 In Italia 27.920 edifici scolastici sono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico, di cui 4.856 in Sicilia, 4.608 in Campania, 3.130 in Calabria (il 100% del totale), 2.864 in Toscana, 2.521 nel Lazio. Lo afferma Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi sulla base dello studio condotto dal Consiglio Nazionale dei Geologi su dati Cresme, Istat e Protezione Civile. Ad elevato rischio idrogeologico, invece, sono 6.122 scuole di cui 994 in Campania e 815 in Emilia Romagna, 629 in Lombardia.
"Molte di queste scuole - sottolinea ancora il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Graziano - sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche e addirittura alcuni edifici sono stati costruiti prima del 1900, come si evince anche dal rapporto di Legambiente. Molti edifici scolastici necessiterebbero di manutenzione urgente, con un Sud Italia e Isole che hanno un patrimonio edilizio scolastico vecchio. In alcuni casi abbiamo edifici che inizialmente erano nati come abitazioni o come caserme e quasi una scuola su due - afferma Gian Vito Graziano - non ha il certificato di agibilità". Tuttavia, conclude il presidente dei geologi, "oggi rileviamo una accresciuta attenzione nei confronti della sicurezza delle scuole, anche da parte del Governo nazionale, che si sta sforzando di reperire le somme necessarie agli interventi, ma occorre anche un approccio programmato che modifichi il quadro complessivo".

 In Italia 27.920 edifici scolastici sono in aree potenzialmente ad elevato rischio sismico, di cui 4.856 in Sicilia, 4.608 in Campania, 3.130 in Calabria (il 100% del totale), 2.864 in Toscana, 2.521 nel Lazio. Lo afferma Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi sulla base dello studio condotto dal Consiglio Nazionale dei Geologi su dati Cresme, Istat e Protezione Civile. Ad elevato rischio idrogeologico, invece, sono 6.122 scuole di cui 994 in Campania e 815 in Emilia Romagna, 629 in Lombardia.

 

"Molte di queste scuole - sottolinea ancora il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Graziano - sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche e addirittura alcuni edifici sono stati costruiti prima del 1900, come si evince anche dal rapporto di Legambiente. Molti edifici scolastici necessiterebbero di manutenzione urgente, con un Sud Italia e Isole che hanno un patrimonio edilizio scolastico vecchio. In alcuni casi abbiamo edifici che inizialmente erano nati come abitazioni o come caserme e quasi una scuola su due - afferma Gian Vito Graziano - non ha il certificato di agibilità". Tuttavia, conclude il presidente dei geologi, "oggi rileviamo una accresciuta attenzione nei confronti della sicurezza delle scuole, anche da parte del Governo nazionale, che si sta sforzando di reperire le somme necessarie agli interventi, ma occorre anche un approccio programmato che modifichi il quadro complessivo".

"Cosa aspettiamo? Che alla fine un altro ragazzo rimanga sepolto?": è quanto si chiede Riccardo Roman, sindaco di Galzignano e presidente della Commissione Istruzione dell'Anci commentando la notizia del crollo del tetto di una scuola a Cordenons. "Sono anni che diciamo al Governo - spiega Roman - che questa é un'emergenza vera, abbiamo fatto proposte concrete, ma siamo stati ignorati. Lo stesso Miur è stato ignorato dal Ministero dell'Economia; a questo punto è il presidente Monti in prima persona che deve far sentire la sua voce. Dica a noi Sindaci quale di queste tre opzioni preferisce: I Sindaci chiudono tutte le scuole non a norma; il Governo eroga fondi straordinari e soprattutto smuove quelli già stanziati con un provvedimento del prossimo Cdm; si elimina questo malefico Patto di Stabilità per gli interventi sulle scuole. A Lei la scelta signor Presidente", conclude l'esponente dell'Anci.

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