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Italcementi vuole chiudere

"Forte preoccupazione" per l'annuncio della direzione di Italcementi di voler chiudere gli stabilimenti di Vibo Valentia e Porto Empedocle che occupano 180 addetti oltre all'indotto, viene espressa dal segretario nazionale Fillea Cgil Mauro Livi. Livi ritiene "giusta e sacrosanta la risposta di mobilitazione dei lavoratori a difesa del lavoro e di una dignitosa prospettiva di vita. Ancora una volta si chiede di pagare un prezzo altissimo al Sud". "Chiederemo - annuncia la Fillea in una nota - un immediato incontro alla direzione Italcementi per capire le reali scelte industriali e le prospettive dei lavoratori, a cominciare da questi due stabilimenti" e successivamente "andremo anche al Ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo Economico". Nei prossimi giorni "proporremo a Filca e Feneal una mobilitazione nazionale dei lavoratori del gruppo Italcementi" prosegue il segretario Fillea "perché la nostra preoccupazione va ben oltre quella dei due stabilimenti di cui oggi si annuncia la chiusura. Siamo preoccupati per la tenuta occupazionale del comparto che in tre anni ha visto ridotto la domanda del 30%, conseguenza della crisi dell'edilizia, dove si sono già persi oltre 300.000 posti di lavoro". Per ridare ossigeno al settore, secondo Livi, "occorrono immediati investimenti nel settore e il Governo deve dare subito un segnale preciso, varando provvedimenti per l'apertura dei cantieri già progettati e finanziati".

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