Vi sfidiamo a trovarli due presidenti così diversi. Fatelo. Percorrete in lungo e in largo lo Stivale e non troverete due patron così agli antipodi. Gallo e Guarascio.
Da una parte la sfrenata ambizione di arrivare in alto, costi quel che costi, dall’altra l’esigenza di affermarsi misurando al millimetro ogni singolo passo a costo di impiegarne parecchi, di passetti. “Questo vorremo diventare” contro “questo possiamo essere”.
E così il derby Cosenza-Reggina è figlio delle due proprietà e di atteggiamenti lontani anni luce tra loro. Alla fine, però, è anche la partita tra due squadre che hanno iniziato la stagione con il piede giusto, coltivando sperazielle differenti – guarda un po’ – ma con risultati che danno ragione a entrambe: la Reggina naviga in zona playoff, il Cosenza viaggia al ritmo di una salvezza tranquilla, oro colato per i rossoblù abituati a scottarsi con le fiamme infernali del campionato sin dagli albori di ogni maledetta stagione.
E già che ci siamo vi sfidiamo a scegliere tra i bomber principi delle due calabresi, anche loro il frutto di esigenze di mercato diametralmente opposte.
Da un lato l’esperto Galabinov, vecchio lupo di mare avvezzo alle acque cadette e dal rendimento assicurato, dall’altro Gori, sempre meno promessa e sempre più acquisto azzeccato.
Un testa a testa che mette fuori il naso dal derby e si proietta anche nella classifica cannonieri con la stessa disinvoltura.
Ma soprattutto vi sfidiamo a girarvi dall’altra parte sapendo che venerdì sera al “Marulla” andrà in scena un derby. Per molti, il derby.
Tra squadre con presupposti, storie, presidenti e ambizioni diverse, ma pur sempre determinate a prendersi la vetta della Calabria.
Davvero sareste disposti a perdervelo?
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