In località "Raisina" a Zungri (comune del Vibonese posto tra l'altipiano del Monteporo e colline che diradano verso il mare di Briatico e Zambrone) il tempo è come se si fosse fermato.
In un lembo di terra a due passi dal sito delle Grotte Rupestri di Zungri, la signora Franca Crudo tramanda alle nuove generazioni le antiche tradizioni di un tempo. Grazie al suo progetto conglobato nell'associazione Asfalantea, da circa un decennio promuove delle vere e proprie giornate esperienziali riprendendo gli antichi metodi della lavorazione del pane e del sapone.
In quella che è la sua storica dimora di campagna ospita gruppi, scuole, turisti con l'obiettivo di trascorrere una giornata piacevole in campagna lontano dallo stress della città.
Quella nella "Raisina" è una vera propria immersione nella quale dovrete prestare attenzione e curiosità perché sarete travolti dall'inesauribile Franca, dal suo travolgente entusiasmo. Insieme alle "massaie" di Zungri e dintorni, Franca compie un viaggio caratterizzato da storia e tradizioni.
Il suo è un vero e proprio mini corso di formazione che inizia, dopo l'accoglienza, nella stanza in cui su un grande tavolo sono adagiate in cinque grandi sacchi le cinque tipologie di farina che vengono utilizzate per la lavorazione del pane. Dall'uso delle farine, al lievito madre, dall'acqua calda presa dal caminetto (dove nel frattempo vengono cucinati i fagioli rigorosamente nella pignata), fino ad arrivare al momento clou con l'uso della "majida", una grande vasca di legno dove vengono inserite le farine e l'acqua insieme ovviamente al lievito madre che viene gelosamente custodito e che deve essere rinnovato rigorosamente ogni tre giorni. Si utilizzano le farine e l'acqua tutto ad occhio, senza avere delle dosi prestabilite. E la cosa bella è che tutti i partecipanti alla giornata del pane con "u maccaturi" in testa e "u faddali" si mettono, come si suol dire, con le mani in pasta pronti per dare vita all'impasto che porterà alla creazione delle "pitte", delle "curuje" e di tanti altre tipologie di pane.
Terminato l'impasto e iniziata la lievitazione con il pane messo all'interno e ben coperto, la signora Franca inizia a deliziare i suoi ospiti con degli assaggi di pane e 'nduja rigorosamente preparati dalla ella stessa, con degli assaggi di olive, formaggi, cipolla e carne salata.
Terminato lo spuntino, gli ospiti trascorrono un'oretta visitando le Grotte, mentre Franca, sempre con l'ausilio delle massaie, inizia a preparare il forno, pulendolo ed accendendolo. Trascorsa una mezz'ora abbondante, e comunque il tempo necessario affinchè il forno raggiunga la giusta temperatura, il pane, dopo una lievitazione di un paio d'ore, viene inserito nel forno a legna. Una ventina di "pitte" nel forno che viene rigorosamente chiuso per un'ora e mezza circa prima di essere riaperto per assaggiare quel pane croccante e gustoso che fa riscoprire le genuinità di un tempo.
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