Dal Teatro Politeama di Catanzaro, “momentaneamente vuoto, nella speranza di poterlo presto riaprire”: il maestro Filippo Arlia e Silvia Mezzanotte per la seconda edizione del Mediterraneo Radio Festival (promosso e sostenuto dal Conservatorio di Musica “P.I. Tchaikovsky” di Catanzaro-Nocera Terinese, con la direzione artistica di Arlia, in media partnership con Radio Rai 3).
Dieci appuntamenti tra l'11 e il 22 marzo 2021 (in live streaming alle 18.30 sulla pagina Facebook e Youtube del Teatro e, nel mese d'agosto, trasmessi su Radio Rai 3), con un’apertura speciale dedicata al centenario dalla nascita dell’immenso compositore argentino Astor Piazzolla, a cui è dedicata l’intera manifestazione.
S’intitola “Duettango” lo spettacolo inaugurale. Silvia Mezzanotte (voce indimenticabile dei Matia Bazar) ci ha spiegato che sarà “una rassegna di canzoni, alcune suonate e altre cantate. Non è stato facile tradurre e carpire, molte cose le ho trovate in Milva, musa di Piazzolla in Italia. La genialità della scrittura, musicale e testuale, da raccontare in modo intimo e sincero. Come in un abbraccio sonoro”.
Lei, cantante pop per definizione, ce l’ha nel sangue quell’attitudine di pensare a chi ascolta. Infatti “l'obiettivo è cantare Astor a chi non sa chi sia, raccontarlo per far capire qual è il sentimento che pervade le sue storie umili, di prostitute, di bambini. La sua visione, la sua rivoluzione e gli ostacoli con cui ha dovuto misurarsi. Penso alla fruizione dall’altra parte, questo il mondo che ascolta lo percepisce, si sente gratificato e ricambia elevandosi. Abbiamo scelto pezzi di questa sua parte. Di un pazzo del tango e della sua storia d'amore e odio. Quando ho ricevuto il repertorio, lo conoscevo in maniera superficiale, d’istinto avrei detto di no per paura. Ma lentamente mi sono innamorata, Filippo mi ha condotta in una serie di brani che sono carne, sangue, anima, sesso. Tutta la passone del mondo. Un repertorio molto difficile dal punto di vista interpretativo”.
In "Duettango" il maestro Arlia, già fondatore e direttore stabile della Filarmonica della Calabria (e del conservatorio "Tchaikovsky”), tornerà al suo ruolo originario, siederà al pianoforte. “Le prime volte che suonavo Piazzolla, confesso, ero ignorante. Lo vedevo come "leggero" dall'alto della mia formazione settecentesca. Oggi so bene che, il fatto che il suo genio non sia contemplato nei programmi dei conservatori italiani, è un clamoroso errore. La Suite Troileana o la Del Angel sono complicatissime, anche i più bravi devono ricorrere a tecnica e dedizione certosina. I brani di Silvia su libretto di Ferrer lo sono altrettanto. Ma è necessario ridare ad Astor Piazzolla il posto che merita tra i grandi compositori del XX secolo. Forse il più grande, considerato che è il più cantato e suonato al mondo. I linguaggi moderni avvicinano i giovani al teatro. La musica non e giusta o sbagliata, è bella o brutta. Sedere al pianoforte, poi, mi restituisce a me stesso”.
Certo, continua Arlia, “è vero che noi viviamo della famosa quarta parete, senza pubblico in platea è difficile godere le emozioni della scena, però vedrei il bicchiere mezzo pieno. La massiccia partecipazione al concerto di Capodanno (trasmesso sempre dal Politeama di Catanzaro a 50 mila spettatori virtuali ma reali), ad esempio, ci ha fatto capire che la gente nonostante momento e distanze, non ha perso la voglia di cultura“.
Così, tra progetti futuri ("Duettango" sarà in giro anche durante l’estate, sperando possa essere una stagione aperta e libera), storie della loro vita intrecciata col nostro Sud e una capatina (doverosa) al Sanremo appena passato, in mezzo a quel loro modo di essere Yin e Yang (lui maestro a cui dare del voi, con la bacchetta in mano, lei cantante leggera… almeno così si vedevano prima di scoprirsi più simili di quanto immaginassero)…c’è un invito.
“A cuore aperto per uno spettacolo entusiasmante e passionale. Vi aspettiamo in tanti, con centinaia di commenti…ai quali Filippo risponderà uno ad uno!”
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