«Quando, lo scorso anno, Jole ha indicato questo sentiero da percorrere, essendo rivoluzionario, sembrava immerso nelle nebbie, quasi impraticabile. Invece, ci siamo resi conto che quella straordinaria visionarietà era un cammino sicuro». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nel corso dell’apertura della tre giorni di incontri partenariali sulla programmazione dei fondi europei 2021-2027, avvenuta questa mattina nella Cittadella “Santelli” di Catanzaro. «Mi auguro – ha detto ancora Spirlì – che il lavoro di questi lunghi mesi possa dare alla Calabria quelle chiavi di volta in grado di risolvere, una volta per tutte, le grandi debolezze del nostro sistema. La prima chiave sono i calabresi, poi i quattro regali che abbiamo avuto dalla creazione: l’aria e la qualità della vita, la nostra acqua, la terra e le energie che noi possiamo fare sprigionare dall’insieme degli elementi». «Il lavoro lo farete voi – ha sottolineato il presidente rivolgendosi agli stakeholder –, lo faremo insieme nei tavoli di confronto. Non si può decidere sugli altri. Si decide assieme, ascoltandosi. Ho seguito l’evolversi di questa visionaria strategia della Calabria e mi sono reso conto che è la più pragmatica rispetto alle precedenti programmazioni. Non si può programmare costantemente guardando il campanile, bisogna farlo guardando oltre, anche a quell’alfabetizzazione digitale che sembrava impossibile fino qualche anno fa: la faremo insieme». NICOLAI: «PROGRAMMAZIONE MODERNA» «Siamo partiti da una bozza di regolamento del giugno 2018, a cui – ha dichiarato il direttore generale alla Programmazione, Maurizio Nicolai – hanno fatto seguito i primi tavoli col partenariato nazionale nel 2019, prima del fermo totale del 2020. Infine, il riavvio l’estate scorsa, con la Giunta Santelli e gli incontri de “Il futuro è Calabria”. Ora siamo a un punto cruciale, perché è stato approvato dall’Ue il nuovo regolamento di programmazione». «Nei mesi precedenti – ha aggiunto –, non siamo stati fermi, anche perché il programma andava scritto, almeno nelle sue componenti macro e di governance. Questa nostra programmazione avrà un documento a cui attenersi, che è l’accordo di partenariato, mediante il quale l’amministrazione centrale pone dei paletti fondamentali con i servizi della Commissione europea e vincola le nostre determinazioni. Ma, a differenza della precedente programmazione, ci sono alcune novità. Innanzitutto il modello è più snello, anche nella sua consistenza, introduce il concetto di brevità. Tutto viene schematizzato». «La seconda nuova questione – ha dichiarato ancora Nicolai – è che il nuovo regolamento prevede che quelle “condizionalità ex ante”, ai fini dell’erogazione dei fondi, sono state sostituite in “condizioni abilitanti”, cioè che abilitano alla programmazione, passando da 41 a 20. Una di queste prevede che la programmazione non possa prescindere dalla strategia di specializzazione intelligente, la cosiddetta S3. Noi abbiamo già inviato una bozza all’Europa, introducendo elementi innovativi come l’agricoltura di precisione 4.0, ed è stata ritenuta ricevibile. Non era affatto scontato e per questo ringrazio tutto il gruppo di lavoro del dipartimento». I CRITERI «La Smart specialization strategy – ha spiegato il dirigente alla Programmazione Alfredo Pellicanò – seguirà quattro fondamentali criteri: colmare il divario nel campo dell’innovazione con le altre regioni; accrescere il numero di imprese e di interessi, aumentare gli investimenti green, superando il digital divide, e rendere i lavoratori pronti alle nuove sfide, puntando quindi maggiormente sulle competenze». LE STRATEGIE UE La programmazione delle strategie e degli interventi per l’utilizzo delle risorse europee 21-27 offre grande attenzione e considera in maniera integrata le nuove sfide di carattere globale dettate dall’Agenda 2030, che punta alla evoluzione di sistema e alla realizzazione di azioni concrete verso una economia circolare e più verde, più resiliente al cambiamento climatico, efficiente nell’uso delle risorse e nella tutela del capitale naturale. IL PERCORSO DELLA CALABRIA A luglio 2020, la Regione Calabria ha dato ufficialmente il via al percorso che porta alla stesura del nuovo Por con l’evento “Il Futuro è Calabria - 2021/2027 scenari e modelli”, una serie di confronti con cui l’amministrazione regionale si è aperta alla concertazione e alla condivisione con gli attori locali ai vari livelli. In quel contesto, la Regione ha presentato le direttrici generali e gli ambiti di intervento prioritari e ha istituito il Tavolo partenariale, con il coinvolgimento della rappresentanza istituzionale, economico e sociale della Calabria. IL DISR Le indicazioni emerse dall’ascolto delle istanze dei territori e dalle visioni e progettualità condivise hanno consentito alla Regione Calabria di dotarsi di un Documento di indirizzo strategico regionale (Disr), che delinea le principali direttrici attraverso le quali realizzare la politica di coesione regionale e si propone come terreno di confronto su cui far proseguire il dialogo con cittadini e partenariato per la stesura del nuovo Por. I 5 OBIETTIVI Il Disr definisce le opportunità su cui indirizzare gli sforzi per il prossimo ciclo di programmazione e le declina per ciascuno dei cinque obiettivi strategici (Op) della politica di coesione 2021-2027: Calabria più intelligente (competitività e innovazione); Calabria più verde (clima, energia, risorse naturali ed economia circolare); Calabria più connessa (reti, trasporti e logistica); Calabria più sociale (occupazione, competenze e inclusione); Calabria più vicina ai cittadini (sviluppo dei territori e capacità amministrativa).