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'Ndrangheta, Gratteri a Roseto: "La Calabria sarà sempre più libera da mafia e massoneria"

"La Calabria sarà sempre più libera dalla mafia e dalla massoneria. Ma adesso voglio che i calabresi comincino a prendere una posizione. Siamo sulla strada giusta". Così il Procuratore antimafia Nicola Gratteri alla presentazione del libro del giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo e della scrittrice Sara Loffredi “La Casa di Paolo” con prefazione di Salvatore Borsellino. Gratteri tra gli applausi della gente, che lo vede come il salvatore, come l'uomo giusto, ha parlato ampiamente della riforma giudiziaria. A 8 chilometri da Lamezia Terme un capannone dove c'era prima un call center, ospiterà la nuova aula bunker del Distretto di Catanzaro.

Sarà la più grande del mondo occidentale, non esiste un'aula così in Europa o in America, con mille posti a sedere, con 400 avvocati, oltre 200 parti civili. Sono intervenuto personalmente per la progettazione e realizzazione, che sarà fatta con la procedura d'urgenza, anche grazie all'intervento della Protezione civile e della Presidenza del Consiglio dei Ministri" . E ancora. "Non ci saranno più gli imputati in aula. L'aula bunker di Palermo non è più idonea per alcuni processi. Non sono diventato Ministro, ma mi hanno dato la possibilità di fare una commissione di riforma al codice penale e ordinamento penitenziario e altro, incarico che naturalmente ho accettato, perché mi sono scelto i consulenti, ed ho chiesto che non ci fosse alcun compenso per nessuno di noi. Ci siamo pagati i biglietti aerei ed i ristoranti. Abbiamo modificato 850 articoli, ma uno solo è passato, quello del processo a distanza, e ricordo che per quell'articolo le camere penali in Italia, hanno fatto cinque giorni di sciopero".

Gratteri nel suo discorso, ad alta voce e di fronte ad un pubblico attento si chiede. "Immaginate cosa sarebbe accaduto se fossero passati 20-30 articoli di quella riforma che consente al detenuto di essere sentito in video conferenza. Immaginate se il potere politico nel 2014, l'abbiamo depositata il 30 dicembre, avesse seguito questa mia idea, dell'utilizzo della tecnologia disponibile in quell'anno, al processo e che quindi fosse entrata in vigore questa "infezione". L'informatizzazione avrebbe abbattuto i costi ed i tempi del processo, e se avessimo fatto queste riforme prima del Coronavirus, noi oggi non avremmo avuto alcun tipo di difficoltà, i Tribunali e gli Uffici giudiziari non si sarebbero fermati. Tranne la Procura di Catanzaro che è stata l'unica in Italia che è rimasta operativa, non c'è stato lavoro a distanza, dal 12 Maggio scorso i miei impiegati vengono in ufficio tutti i giorni e queste cose le ho spiegate anche al Ministero e naturalmente mi hanno guardato come un pazzo".

Il giudice scende nei particolari. "Cosa dice l'Inail nelle sue linee guida del Covid. Che ci volevano le mascherine ed io le ho comprate, che era necessario lavarsi le mani, ed ho fatto sistemare in ogni corridoio tre dispencer come quelli che ho trovato all'ingresso di questo splendido posto, che ci vuole l'areazione e da me ci sono finestre alte due metri. Ho comprato i plexiglas per ogni scrivania, ho parlato con i Vigili del Fuoco e mi hanno fatto la sanificazione, ho parlato con la Croce Rossa militare e si sono messi a disposizione per ogni cosa. Insomma tutti i requisiti richiesti e necessari sono stati ampiamente assicurati".

Applausi per "Risguardi", la rassegna culturale fortemente voluta dall'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosanna Mazzia, nel Parco Qualità della Vita, dove è stato presentato il romanzo, alla presenza dell’autore Lillo, del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, con la partecipazione via Skype di Salvatore Borsellino. Il testo racconta la storia di Lorenzo, quindici anni, che frequenta la seconda liceo a Milano e ha un rapporto complicato con il padre. Quando la professoressa Ghidini propone alla classe un progetto sulla figura di Paolo Borsellino, lui scopre inaspettatamente, in un magistrato ucciso quasi trent’anni prima, il padre che avrebbe desiderato. Il percorso porta Lorenzo e i compagni – Luca, Giulia, Filippo e tutti gli altri – fino a Palermo, nei luoghi simbolo della lotta alla mafia, avvicinando i ragazzi a concetti complessi tradotti in un linguaggio adatto a loro, come il metodo di lavoro del pool, la stagione delle stragi, la sparizione dell’agenda rossa o il ruolo dei pentiti e dei collaboratori di giustizia.

I ragazzi sono ospiti nella Casa di Paolo, realizzata nella vecchia farmacia della famiglia Borsellino, che offre una possibilità di futuro ai bambini della Kalsa, il quartiere dove il magistrato è cresciuto; qui Lorenzo conosce Tano, che ha la sua età ma viene da una realtà difficile e lo obbliga a guardare le cose da una prospettiva inedita e a fare i conti con i suoi problemi. Per farlo, Lorenzo chiede a Paolo di dargli coraggio: non quello degli eroi ma quello degli uomini che sanno accendere una luce nel buio.

“Siamo orgogliosi – ha affermato l'avvocato Mazzia –  di aver potuto ospitare la presentazione del libro di Sara Loffredi e Marco Lillo e far conoscere ai ragazzi, attraverso questo romanzo, una figura straordinaria come quella di Paolo Borsellino. Siamo ancor più orgogliosi che a presentare questo libro ci sia stato un uomo di spicco nella lotta alla criminalità come il Procuratore Nicola Gratteri. E’ inoltre è stata una grande emozione aver avuto la possibilità di ascoltare con noi in diretta Salvatore Borsellino, autore della prefazione del libro e testimone di una pagina nera della storia del nostro Paese che non possiamo dimenticare".

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