Calabria

Venerdì 22 Novembre 2024

La Calabria dice no all’autonomia differenziata. Il Pd lancia la sfida a Calderoli

 
 
 
 

La Calabria dice no all’autonomia differenziata. Da Lamezia il Pd fa partire un percorso che si propone di bloccare il Ddl Calderoli che rischia di spaccare in due il Paese e di affossare definitivamente il Sud. Grande partecipazione di militanti e cittadini alla manifestazione che ha registrato la presenza dei vertici del partito, dei consiglieri regionali, dei sindaci di centrosinistra Fiorita e Caruso, del segretario regionale della Cgil Sposato e della Uil Biondo, oltre del neo capogruppo del partito a palazzo Madama Francesco Boccia. La discussione sull’autonomia differenziata è stata introdotta dalla relazione tecnica del professore Damiano Silipo, mentre il segretario regionale del Pd Nicola Irto ha tracciato la rotta per bloccare il progetto di secessione mascherato voluto dalla Lega. «Il Pd ha sempre avuto una posizione chiara e ferma contro l’autonomia differenziata per come elaborata dal ministro Calderoli. E continua ad averla anche con la segretaria Schlein: non possiamo accettare una proposta iniqua, con dubbi profili di costituzionalità e che rischia di dividere il Paese. Da oggi – ha spiegato Irto- avviamo la mobilitazione dei circoli calabresi per fermare la proposta leghista di autonomia che è inaccettabile in quanto ancorata alla spesa storica, priva di meccanismi di perequazione e senza alcuna garanzia sui Lep. Come ha detto il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi Zuppi, facendo propria la preoccupazione di tanti vescovi del Meridione: “non c'è sostenibilità senza solidarietà e non esiste sussidiarietà senza solidarietà”. Sanità, trasporti, scuola non possono viaggiare a velocità diverse nelle varie regioni italiane e le amministrazioni più in difficoltà nella messa a terra delle risorse vanno sostenute e aiutate dal governo centrale». Preoccupazioni espresse anche da Francesco Boccia che ha allargato il ragionamento anche alle risorse del Pnrr. «Arrivano segnali preoccupanti da Bruxelles anche per quanto riguarda il Pnrr che, invece, avrebbe dovuto essere un grande piano per ridurre le diseguaglianze. Non sappiamo quali progetti saranno rimodulati e quali risorse saranno tagliate e per quali territori. Irto ha con me responsabilità diretta della nostra azione in Senato e sicuramente il Pd farà battaglia in Aula sul Pnrr se il governo non darà risposte chiare. Calderoli vuole andare avanti sullo spacca Italia non considerando che per rendere omogenei sul territorio nazionale servizi essenziali come sanità, scuola e trasporti servono tra 80 e 100 miliardi. Soldi che non ci sono e spiegano il grande raggiro di Calderoli: può fare tutti i Comitati che vuole, ma resta il fatto che vuole utilizzare l’autonomia come una clava contro il Sud e i territori più poveri. Serve una grande mobilitazione nel Mezzogiorno che deve partire dal Pd e dalla Calabria perché questo provvedimento va bloccato».

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