Si apre oggi una campagna elettorale inedita sotto due punti di vista: in piena estate - mai era successo finora - e con un Parlamento che avrà numeri ridotti. La riforma voluta dal M5S e votata anche da altri partiti dispiegherà i suoi effetti già la notte del prossimo 25 settembre, quando gli eletti calabresi scenderanno da 30 a 19. Non è dato sapere se lo snellimento delle Camere produrrà effetti benefici in termini di velocizzazione di processi decisionali, è probabile tuttavia che le regioni piccole come la Calabria “contino” ancora meno rispetto a oggi (nell’ultima legislatura si è potuto contare solo un sottosegretariato). La mancata riforma elettorale che doveva accompagnarsi al taglio dei parlamentari rischia di allargare il divario tra eletti ed elettori, con conseguenze nefaste in termini di astensionismo e sfiducia nei confronti delle istituzioni.
Un Parlamento troppo arrovellato su alchimie di Palazzo e fiaccato da un’emergenza pandemica senza precedenti, ha messo da parte una modifica alle “regole del gioco” fondamentale con queste nuove condizioni. Il taglio dei rappresentanti andava accompagnato a una legge elettorale in senso proporzionale e con le preferenze proprio per arginare la deriva cui stiamo assistendo. Nulla di tutto ciò è avvenuto e la sostanza è ritrovarsi di fronte a una Camera e un Senato modellati a immagine e somiglianza dei leader di partito. Naturalmente la Calabria non sfugge a tale tendenza. I sondaggi descrivono un centrodestra in netto vantaggio anche tra il Pollino e lo Stretto, motivo per cui i candidati indicati dalla coalizione per i 7 collegi uninominali possono già - al netto di clamorose sorprese o harakiri - preparare la festa. Stesso discorso vale per il proporzionale, utile soltanto a pochi privilegiati capilista, con tutti gli altri in lizza relegati al ruolo di gregari o portatori di voti. In ogni caso, relegare la tornata elettorale a un banale rendez vous di fine estate sarebbe un errore. L’esito del voto è destinato a incidere sul futuro della Regione. Tra i candidati in odore di promozione a Roma figurano esponenti di primissimo piano della maggioranza che governa alla Cittadella da circa un anno. La probabile promozione a Roma dei vari Orsomarso e Minasi apre la strada un’importante rivisitazione della Giunta regionale, lo stesso in Consiglio con il trasloco nella Capitale di esponenti di maggioranza e opposizione.Il voto per le Politiche è un appuntamento importante anche per il governatore azzurro Roberto Occhiuto, che in questa prima fase è riuscito a ottenere un risultato non scontato: evitare l’arrivo di “paracadutati” nelle liste calabresi di Forza Italia. Se l’obiettivo di doppiare qui la percentuale nazionale raccolta dai berlusconiani a livello nazionale dovesse realizzarsi, per Occhiuto - che è riuscito a ottenere una candidatura “blindata” per suo fratello al Senato - sarebbe più agevole la scalata a un partito a corto di leadership soprattutto nel Mezzogiorno, ancor di più dopo l’addio di Mara Carfagna.
Certo, poi ci sarebbe tutto il capitolo relativo alla grandi emergenze da affrontare. Il corretto utilizzo dei fondi Pnrr, misure concrete per risollevare una sanità gravemente malata, un’accelerazione su infrastrutture promesse e mai realizzate. E poi, ma non per ordine di importanza, risposte concrete sul fronte occupazionale. Stringono il cuore le immagini di giovani in fuga verso altri lidi. Le istituzioni non li ascoltano, la politica li snobba. Eppure il loro sarebbe già un programma di governo.
Ecco come si vota: Non c’è il disgiunto
Ogni elettore riceverà due schede, una per la Camera dei deputati e una per il Senato. Ciascuna scheda sarà composta da riquadri rettangolari con indicato in alto il nome del candidato uninominale. Tra questi risulterà eletto chi, nel collegio di riferimento, riceverà più voti.
All'interno del singolo riquadro, l'elettore troverà inoltre alcuni nomi vicino ai simboli dei partiti. Si tratta dei cosiddetti candidati “bloccati” proporzionali: l'elettore non potrà esprimere alcuna preferenza, ma saranno questi saranno eletti in modo proporzione ai voti ricevuti nel collegio, in ordine di lista. Non è ammesso il voto disgiunto.
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