La “rivoluzione” dei collegi calabresi consegna a quello Sud che comprende il territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, e delle province di Vibo Valentia e del capoluogo di regione Catanzaro al Senato sfide interessanti ma soprattutto tante incognite.
È difficile fare un paragone rispetto alle ultime politiche del 2018 dove comunque anche il trend era a favore del Movimento 5Stelle che aveva stravinto la sfida dei collegi secchi. Il quadro che viene fuori leggendo le candidature è che molte delle proiezioni erano fondate e c’è qualche new entry. I candidati di Giuseppe Conte non dovrebbero contare su quella forza trainante di quattro anni addietro, questo stando ai sondaggi ma soprattutto alle dinamiche interne al partito soprattutto quelle delle ultime settimane.
A proposito dei pentastellati che arrivano a questo appuntamento elettorale con una veste diversa da quella delle scorse elezioni frutto anche di una profonda mutazione costellata da scissioni e polemiche ci riprova Giuseppe Fabio Auddino (primo in assoluto per numero di voti nelle “Parlamentarie” del Movimento) che dalla Piana di Gioia Tauro si gioca il collegio Sud puntando molto sul suo impegno nell'attuale legislatura su infrastrutture e sanità.
Per la coalizione di centro-sinistra è il catanzarese avvocato cassazionista ed ex consigliere regionale eletto nel 2020 con Pippo Callipo e Francesco Pitaro a giocarsela con i big del centrodestra. Punta su convergenze trasversali della coalizione per ottenere il seggio di Palazzo Madama.
Da ex consigliere a assessore regionale in carica Matteo Salvini decide di schierare direttamente Tilde Minasi che già nei mesi scorsi era vicina all'ingresso in Senato per poi decidere di rimanere nella giunta Occhiuto. Adesso toccherà a lei rappresentare il centro destra nel collegio Sud della Calabria. La bandiera del centro-destra sarà lei e sarà interessante testate per il partito di Salvini la sua tenuta in un collegio e con territori molto vasti.
Centro e centrosinistra con candidature ormai blindate, Movimento Cinque Stelle anche con Auddino e arriviamo al Terzo Polo. Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno optato per la sfida del collegio su Agostino Siviglia. Vicino al centrosinistra Siviglia ha ricoperto l'incarico di garante dei detenuti ed era stato nominato dall'ex presidente del Consiglio regionale Nicola Irto che è nella classica “botte di ferro” al proporzionale tra i democrat ma quella nomina poi fu dichiarata illegittima dal Tar. Adesso è schierato nelle file della nuova formazione politica formata da “Azione” e “Italia Viva” che proprio in riva allo Stretto detengono i primi cittadini facenti funzioni di Comune e Città metropolitana in seguito alla temporanea sospensione del sindaco eletto, Giuseppe Falcomatà.
Partito Democratico, Lega, Movimento 5 Stelle si giocano i loro jolly sperando il primo di riconquistare terreno dopo il 2018, la seconda di essere forza trainante della coalizione e il terzo per riconfermare il risultato delle scorse politiche. Da verificare il risultato del Terzo Polo che è una new entry e bisognerà verificarne la tenuta.
Poi ci sono le altre liste, “Italexit” che nasce su precisa volontà di Paragone che è un ex Cinquestelle ha indicato in Ernesto Lamanna il suo rappresentante nel collegio Sud, c’è anche Antonia Condemi per “Italia Sovrana e Popolare” di Antonio Ingoria a giocarsela, mentre Luigi De Magistris che si era candidato lo scorso anno a guidare la Regione ha indicato Angelina Antonietta Martino per la sua “Unione Popolare”.
La lotta in questo collegio si prevede serrata e tutti vogliono conquistare il posto anche perché non tutti sono messi al sicuro con il paracadute del proporzionale in una posizione interessante. Con la riduzione dei collegi chi non si è alleato con nessun partito avrà probabilmente più difficoltà a vincere la concorrenza e strappare quindi il seggio, per molti candidati sarà fondamentale quindi essere inseriti come capilista nei collegi plurinominali per sperare di risultare eletti.
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