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Elezioni in Calabria, la valanga rosa sulle liste regionali

Con la doppia preferenza di genere aumenta la presenza di donne alle prossime elezioni. Da destra a sinistra il quadro delle “big” che puntano a un posto in Consiglio

La legge elettorale dà sicuramente una mano: per la prima volta in Calabria si voterà con la doppia preferenza di genere. Dunque, a fare ingresso nel nuovo Consiglio regionale potrebbero essere diverse donne. Sicuramente più delle due (Flora Sculco e Tilde Minasi) elette a gennaio 2020, quando si tornò alle urne con il vecchio meccanismo della preferenza unica. Si tratta di una novità che potrebbe risolvere alcuni problemi di opportunità nei partiti alle prese con il nodo degli “impresentabili” e del rispetto del codice etico. È il caso di Luca Morrone, per esempio. L’attuale vicepresidente del Consiglio regionale, eletto nella passata tornata con Fratelli d’Italia, non dovrebbe essere della partita dopo il rinvio a giudizio incassato nell’inchiesta Passepartout condotta dalla Dda di Catanzaro. A sostituirlo, però, proprio per l’opportunità offerta dall’introduzione della doppia preferenza, che assicura la possibilità di fare campagna elettorale in “accoppiata” con un candidato di diverso sesso, ci sarebbe sua moglie Luciana De Francesco. È un’ipotesi che circola negli ambienti di Fratelli d’Italia ma ancora senza i crismi dell’ufficialità.

Tra le più accreditate per una riconferma a Palazzo Campanella c’è sicuramente Flora Sculco, fresca di passaggio nell’Udc. Per lei, figlia d’arte - il padre Enzo è stato eletto consigliere regionale nel 2005 con la Margherita - si prospetta la terza elezione consecutiva dopo quelle conquistate, con il centrosinistra, nel 2014 e poi nel 2020.
Sempre in tema di ritorni, un posto di rilievo tocca a Tilde Minasi. L’attuale capogruppo della Lega spera di riuscire a migliorare il risultato ottenuto un anno e mezzo fa. Anche per la pasionaria della destra reggina, in caso di elezione, si tratterebbe della terza legislatura in Consiglio regionale: l’esordio risale al 2010, all’epoca della schiacciante vittoria del centrodestra guidato da Giuseppe Scopelliti.

Nel centrosinistra, invece, l’ex sindaca di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, prepara il ritorno sulla scena politica dopo la chiusura (con assoluzione definitiva) della vicenda giudiziaria che l’ha vista, suo malgrado, coinvolta. Girasole, che sarà candidata in una delle liste a sostegno di Amalia Bruni, qualche anno fa, assieme ad alcune sue ex colleghe come Maria Carmela Lanzetta ed Elisabetta Tripodi, aveva dato vita al movimento delle sindache dem di Calabria, ricevendo il sostegno dell’ex segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani. Restando sul fronte dem, nutre ambizioni di successo Caterina Belcastro, sindaca di Caulonia.

Tra le sorprese possibili, gli addetti ai lavori indicano Simona Loizzo, in passato coordinatrice del Popolo della Libertà in provinciale di Cosenza. Loizzo, primario ospedaliero, potrebbe correre sotto le insegne del Carroccio e “sfruttare”, grazie alla possibilità offerta dal nuovo sistema di voto, alcune alleanze interne con gli esponenti della Lega in corsa per una poltrona nell’Astronave calabrese.

Insomma, la Calabria potrebbe essere alla vigilia di una svolta in tema di rappresentanza nella massima assemblea legislativa. Fino a qualche mese fa questa era una delle poche Regioni a non avere adeguato il sistema di voto per come indicato da una norma nazionale approvata nel 2016 in Parlamento. L’approvazione bipartisan della nuova legge elettorale è arrivata dopo la prematura scomparsa di Jole Santelli, ex governatrice che aveva indicato tra le priorità del proprio programma quella di favorire l’ingresso delle donne nel mondo delle istituzioni.

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