Un candidato presidente «indipendente», «svincolato dai partiti» e «libero da ogni tipo di problema». È il profilo del futuro governatore della Calabria che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha tracciato durante la sua visita in Calabria.
Prima tappa a Lamezia Terme, dove ha incontrato i giornalisti in un hotel «blindato» dalle forze dell’ordine, e in chiusura, a Cosenza, dove si è materializzata la contestazione dei componenti del Comitato «Stutamu Salvini» (Spegniamo Salvini), che hanno anche violato, senza creare particolari problemi, la «zona rossa» delimitata dalla questura.
Qualcuno nel centrodestra, alla vigilia, confidava nel fatto che la venuta in Calabria di Salvini in qualche modo potesse preludere ad una designazione ufficiale del candidato governatore di Forza Italia Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza. Gli auspici in questo senso, invece, si sono rivelati solo tali.
«Ci sarà l’accordo - ha detto Salvini - per mandare a casa Oliverio, ma il nome del candidato presidente è l’ultima delle cose. Stiamo lavorando alla squadra, al programma e ai candidati. Poi ci sarà il migliore presidente possibile. Quello di Mario Occhiuto è uno dei nomi che si fanno. Io però preferisco guardare avanti e non indietro. Mi interessa offrire un futuro a questa terra. Qui c'è un presidente di Regione che ancora non si è degnato di dire quando i calabresi avranno la fortuna di votare. Ma prima o poi si voterà e per la prima volta nella storia la Lega sarà protagonista della storia del cambiamento in Calabria. L’intesa con Forza Italia c'è ma nessuno deve imporre niente e bisogna guardare avanti».
E ancora, incalzato dai giornalisti, il leader della Lega, in merito all’ipotesi che il candidato presidente in Calabria possa essere qualcuno che ha delle pendenze giudiziarie, ha sostenuto con chiarezza che «se non c'è questo problema, è meglio. Anche perché già il Pd ha i suoi problemi. Quindi, se facciamo una scelta più netta, è meglio. L’obiettivo, però, è quello di includere. Più soggetti, più liste, sindaci, liste civiche, liste del presidente, gente nuova. Anche in Calabria mi chiedono di cambiare. Non posso riproporre la stessa roba di vent'anni fa. A quanti vivono in questa terra chiedo di fare vedere al mondo che, anche qui, c'è un popolo fiero, libero e onesto, che ha voglia di riprendersi il proprio futuro».
Fuori dal teatro che ha ospitato il leader della Lega è andata in scena la protesta, pacifica e senza problemi di ordine pubblico. In tanti sono scesi in piazza malgrado la questura avesse negato l’autorizzazione alla contromanifestazione che si è alimentata da giorni con il tam tam sui social. Ai contestatori, che ha definito «figli di papà con la voglia di perdere tempo», Salvini ha contrapposto la «Cosenza civile che - ha detto - stasera è qui con me».
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