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Luigi Strangis nella sua Lamezia: una serata... in famiglia

Domani allo stadio “D’Ippolito” il concerto del vincitore di Amici: «Data speciale, spero che la città sia con me». Il talent, ora il tour estivo: «Un voto? Finora mi do 6». Luigi si racconta: dal diabete alla prospettiva di Sanremo

No che non è una data normale. «Lamezia è… odore di casa, famiglia, i miei compaesani. Ecco, la vedo come una data in famiglia». Luigi Strangis, il vincitore di “Amici 2022”, conta i giorni che lo separano dal concerto “in patria”. Da profeta o no, l’appuntamento è domani sera allo stadio “D’Ippolito” per il tour estivo, il primo, partito il 17 agosto da Porto Recanati. E stavolta, più vero che mai, emozione ed attesa non sono soltanto dei fan che aumentano giorno dopo giorno: il 21enne lametino, diplomato al liceo musicale “Campanella”, freme per «regalare emozioni alla mia città». Incontri con l’agente e ultimi dettagli della programmazione, ma la testa è lì, tra i locali del circondario dove si esibiva già da giovanissimo e lo studio di registrazione dove arrangiava brani per altri artisti.

- Ci siamo Luigi, finalmente sei in tour e si avvicina la tappa di Lamezia: cosa ti senti di dire a chi verrà ad ascoltarti?
«Spero di poter far divertire tutti, spero di regalare emozioni a tutti... E spero che la mia città sia con me».

- Ti senti più da sala di registrazione e da esibizione dal vivo?
«La cosa bellissima a prescindere è che in studio o in live stai facendo sempre musica, solo che dal vivo i riscontri li tocchi con mano. E soprattutto hai la band, cosa che volevo da molto tempo. Portare in giro un po’ di musica suonata, poter suonare ha un altro sapore che a me piace molto. Mi piacciono entrambe le situazioni, ma il live è troppo divertente, è un’emozione in più: non solo poter trasmettere, ma anche ricevere dal pubblico, poter parlare con loro, il contatto, dire una parolina… A Lecce, per esempio, mi è arrivata sul palco una rosa in vetro, mi ha colpito particolarmente, sembrava una roba molto fragile. La ragazza che me l’ha regalata è stata felice che io l’avessi presa in mano: ’sta cosa mi da molto, un gesto in realtà molto naturale, molto bello».

- Hai vinto “Amici”, continui ad avere successo: ti senti arrivato? Hai mai paura di rimanere per sempre “quello di Amici”?
«Sinceramente non ci penso più di tanto, penso a lavorare, ad andare avanti e… quel che sarà sarà. Sono uscito da un programma che comunque mi ha dato molto, non rinnego nulla, ma punto soltanto a fare la mia musica, a portarla avanti e semplicemente diventare… Luigi Strangis».

- Cosa avresti fatto se non fossi stato ammesso al talent?
«Non so cosa in particolare, ma sicuramente avrei fatto qualcosa con la musica. Sicuro. Magari il produttore o magari il turnista».

- Hai iniziato a suonare da piccolissimo, ascoltavi musica grazie a tuo padre: quanto sono stati importanti i tuoi genitori? Ti hanno sempre sostenuto?
«Sono stato molto fortunato, non mi è stato mai detto: “No, non prendere la strada della musica”. Anzi, in realtà mi hanno detto il contrario perché è qualcosa a cui i miei genitori sono molto legati, mio padre è moto legato alla musica in generale, è sempre stato un suo sogno quello di riuscire a realizzarmi. Oddio, in realtà non sono “stra-realizzato”, però ci stiamo lavorando…».

- Cosa suggeriresti ai tuoi coetanei che vivono in realtà spesso complicate: al Sud è possibile inseguire un sogno?
«Penso che la forza di volontà ti possa fare riuscire ovunque tu sia, a Lamezia, a Roma, a Milano o nel paesino più sperduto d’Italia. Certo, ci sono delle agevolazioni nelle grandi città, questo è risaputo; però al giorno d’oggi, con le tecnologie che abbiamo, si può fare tutto. E Lamezia non è un brutto posto, anzi…».

- Fai i conti con il diabete, come tu stesso hai raccontato, dal 2016: cosa rappresenta per te la malattia?
«È un compagnello di vita che sta sempre insieme a te e che gestisci. Diciamo che è come se gestissi un altro me… Sto attento, però faccio tutto quello che mi va di fare, semplicemente, come dico sempre, cerco di fare quello che dovrebbero fare tutti: mangiare bene, fare attività fisica. Con il diabete ti senti più “attenzionato” verso te stesso, hai dei crolli diversi rispetto a una persona non diabetica. Bisogna solo riguardarsi. Però si sorride anche col diabete, eh!».

- Sanremo: ci hai mai pensato? Ti senti pronto?
«Stiamo capendo, su questo ho già detto abbastanza, non mi va di ripetermi… Sarebbe comunque una bella cosa. Si vedrà».

- Sta per ricominciare la scuola, facciamo un gioco: che voto dà Luigi Strangis a Luigi Strangis?
«Mi do 6, perché bisogna sempre puntare più in alto. C’è tanta strada da fare. Direi proprio che un 6 oggi basta e avanza. E sono stato pure buono!».

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